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ICT IN CADUTA LIBERA NEL 2005

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Il settore dell’Information & Communication Techonolgy italiano èin fase di stagnazione generalizzata. Parola di Aitech-AssinformE’ stata una campagna elettorale a tutto campo sfidando le regole della par condicio su Tv, internet, stampa, cellulari: insomma, i due schieramenti hanno davvero utilizzato – e anche abusato di – tutti i media per convincere gli elettori a votarli. Il tutto sotto gli occhi attenti degli osservatori dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa), giunti per la prima volta in Italia chiamati dal governo a vigilare sull’insieme del processo elettorale fino alle operazioni di voto in alcuni seggi. Peter Eicher, capo delegazione dei nove esperti dell’Osce, ha definito la campagna italiana come “molto vivace” ma caratterizzata da una copertura televisiva “leggermente sbilanciata” da parte delle rete Rai, con l’eccezione di Raiuno, e soprattutto dalle tre reti del gruppo Mediaset.Pur complimentandosi per l’attiva democrazia esistente in Italia, Eicher ha espresso però delle perplessità sulle regole dei tempi e degli spazi televisivi dedicati agli schieramenti politici fissati dalla legge sulla par condicio: “La più equilibrata è stata Raiuno – ha detto Eicher – mentre Raidue si è leggermente sbilanciata a favore della destra e Raitre della sinistra. Tutte le reti Mediaset, invece, si sono leggermente sbilanciate a favore della coalizione di centro-destra”. Lo sbilanciamento registrato dall’Osce è stato appurato anche dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che ha avuto davvero molto da lavorare per fare rispettare le regole, soprattutto in Tv. Solo per citare i principali interventi, durante la campagna l’Agcom ha inflitto ben due multe al Tg4 (una di 200 mila e una di 250 mila euro) e una a Studio Aperto (100 mila euro), ha diffidato Tg1 e Tg2, oltre a essere intervenuta sul caso di Lucia Annunziata per violazione della par condicio. I due tg di Mediaset sono stati gli unici a essere sottoposti a sanzioni pecuniarie perché erano già stati diffidati dall’autorità e hanno anche ricevuto diverse intimazioni per il ripristino delle regole.Le nuove tecnologie sono state utilizzate molto più che in passato dalla politica. In particolare, sms e e-mail sono diventati gli strumenti principe per arrivare in maniera diretta all’elettore. Ma anche i mezzi nei quali si riscontrano le maggiori violazioni: numerosi elettori hanno segnalato ai comitati nati per l’occasione l’invio di e-mail e sms senza la necessaria autorizzazione all’utilizzo dei propri dati personali, in piena violazione della privacy. Il caso più eclatante riguarda gli sms inviati da Forza Italia sabato 8 aprile, il giorno prima del voto: violazione della privacy e della par condicio. In questi casi l’accertamento della violazione spetta al Garante per la privacy (nell’ultimo anche all’Agcom), che interverrà dopo aver esaminato le denunce presentate.Finita la campagna elettorale e completate le operazioni di voto, ecco che di nuovo i media scendono in campo per il risultato delle elezioni. A partire dalle 15 di lunedì 10 aprile, ora di chiusura delle urne, c’è stata una vera e propria maratona elettorale in tv, su internet e sui telefonini. La Rai ha complessivamente dedicato 100 ore di diretta in tv per lo spoglio, coinvolgendo anche i suoi mezzi radio, internet, il televideo e inviando sms di aggiornamento a chi ne faceva richiesta. Grande attenzione anche da parte di Mediaset, La7 e Sky, che si è inventata gli exit poll tridimensionali. Questo solo per lo spoglio delle schede, terminato a notte inoltrata. Il mezzo più gettonato è stato comunque internet: sia i siti dei giornali e dei mezzi di informazione sia quelli dei singoli partiti sono stati presi d’assalto dagli italiani. A catalizzare l’attenzione degli elettori è stato anche il balletto degli exit poll di Nexus che col passare delle ore sono stati smentiti: da una vittoria praticamente certa dell’Unione (che era data tra il 50 e il 54% contro il 45-49% della Cdl) si è passati al quasi pareggio. Da segnalare, tra le varie iniziative, lo speciale di Repubblica Radio Tv che ha proposto un format innovativo: in un’unica pagina c’erano lo streaming del video, lo speciale navigabile con tutti i risultati di sondaggi, proiezioni e spoglio, e un’area per i commenti dei lettori, molti dei quali provenienti dall’estero. Per avere un’idea del successo che ha ottenuto internet, Repubblica.it ha registrato 50 milioni di pagine viste e oltre 1 milione 400 mila utenti unici.• Simona Montella• Paola GiudiceandreaLE ELEZIONI ITALIANE VISTE DALL’ESTERODelle elezioni italiane e dei risultati si è molto parlato sui media stranieri attraverso vari collegamenti, breaking news, servizi e articoli. Nel corso della giornata della chiusura dei seggi, giornali e tv hanno sottolineato il cambiamento in atto, dando grande rilievo agli exit poll che davano in testa il centro-sinistra. Grandi firme di prestigiosi quotidiani erano pronte con editoriali sulla nuova era dell’Italia, ma i pezzi sono stati rimessi prontamente nei cassetti per dare spazio a una serie di titoli stupiti sulle vicende di casa nostra. Il francese Le Monde sottolinea che “la vittoria di misura della sinistra permetterà a Silvio Berlusconi di fare il guastafeste” e in un editoriale rileva come l’Italia sia “divisa in due”. Le Figaro titola “Dopo la vittoria, le sconfitte di Romano Prodi” e ricorda che quella del centro-sinistraè “una coalizione disparata, dall’estrema sinistra ai cattolici di centro”. El Pais nota che “Berlusconi denuncia brogli e assicura che il risultato elettorale ‘deve cambiare’”. El Mundo afferma che “Prodi ha vinto le elezioni” ma che “l’Italia è sull’orlo di una crisi istituzionale perché Berlusconi rifiuta il risultato delle elezioni”. Per il britannico Telegraph “L’Italia affronta un mese nel caos mentre Prodi esclude il riconteggio”. Secondo l’Independent l’Italia è “in un limbo politico mentre Prodi deve attendere un mese prima di ricevere l’incarico”. Il New York Times punta l’attenzione su Prodi che “prevede che il suo sottile margine su Berlusconi prevarrà”. Il Washington Post in un’analisi afferma che “i legami Usa-Italia probabilmente cambieranno”, anche se per molti statunitensi l’Italia resterà il paese “dell’abbigliamento di lusso, del buon cibo e vino”. Inoltre, sottolinea come Berlusconi denunci brogli e non accetti la sonfitta . Per la Bbc “l’Italia deve affrontare un limbo post elezioni”.RICEVIAMO E PUBBLICHIAMOEgregio Direttore,Le scrivo in relazione al trafiletto “Italia.it presentato sulla carta ma on-line non è ancora attivo”, pubblicato a pag. 12 dell’ultimo numero del Suo settimanale per precisare che, come è stato chiaramente detto dal ministro Stanca nel corso della presentazione in anteprima alla stampa del Portale Nazionale del Turismo, l’iniziativa del Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione mira a colmare una lacuna del nostro Paese (ossia l’essere uno dei pochi paesi a non disporre di una “vetrina digitale” del turismo nazionale), alla luce non solo del peso economico del settore turistico, ma anche del notevole sviluppo del turismo on-line nel mondo, con tassi di crescita del 30% l’anno.è stata quindi creata e implementata (con anche le 20 mila schede e le 32 mila strutture ricettive citate) una piattaforma telematica particolarmente avanzata, la cui attivazione deve essere disposta dal Comitato per il Portale del Turismo, già costituito con decreto ministeriale, ed a cui partecipano anche le Regioni, alle quali è demandata la competenza costituzionale sul settore turistico.Ad esse il Governo ha concesso un co-finanziamento di 21 milioni di proprio per sostenere l’inserimento dei loro contenuti turistici digitali.In sostanza, il Governo ha fatto la sua parte ed ora tocca ai soggetti competenti decidere avvio e apertura al pubblico dello stesso Portale.La ringrazio se vorrà pubblicare questa puntualizzazione.Distinti salutiDario de Marchi, Portavoce del Ministro per l’Innovazione e le TecnologieLa precisazione del portavoce del ministro si riferisce al fatto che, in base alle competenze, al ministero spetta la realizzazione della piattaforma telematica contenente anche le 20 mila schede e le 32 mila strutture ricettive, mentre è compito del Comitato per il Portale del Turismo disporre l’attivazione online di Italia.it. Attivazione che, a tutt’oggi, non è ancora avvenuta, nonostante sul sito del ministero un comunicato del 31 marzo affermi che le schede e le strutture ricettive sono già online.

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