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Ifpi: il mercato globale della musica scende del 5% durante il 2006

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Nonostante il successo del digitale e nonostante i risultati ottenuti dalla lotta contro la pirateria, il mercato mondiale della musica ha fatto un altro scivolone durante il 2006, perdendo cinque punti percentuali. Secondo i dati della federazione internazionale dell’Industria Discorgrafica la cordata  formata dalla musica digitale e da tradizionali cd e singoli è scesa a quota 19,6 miliardi lo scorso anno, rispetto ai 20,7 miliardi del 2005.  Il crollo più sensibile è quello della musica fisica, -11% a quota 17,5 miliardi, per effetto del “momento di transizione dell’industria”, ha affermato cercando una spiegazione il presidente Ifpi John Kennedy. La transizione sembra però essere tutt’altro che finita, come confermato da Kennedy stesso questo trend “sfortunatamente sta continuando nel 2007, specialmente negli Stati Uniti (-7,3%) e in Inghilterra (-6,7%)”. Il presidente Ifpi non ha esitato a puntare il dito contro la pirateria citando i 20 miliardi di file illegali scaricati l’anno scorso. Nonostante i successi ottenuti e il tentativo di arginare il fenomeno, la distribuzione di copie illegali è rimasta “insostenibilmente alta”, ha riferito Kennedy.  Nota positiva dell’analisi sono le crescite dei mercati nazionali di 12 paesi nonostante il declino totale: Giappone, Russia, Sud Africa, Corea del Sud, Irlanda, Argentina, Indonesia, Ungheria, Malaysia, India Cina e Venezuela. Il nostro paese compare nelle due classifiche di mercati più sviluppati in termini di valore assoluto e in termini solo digitali

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