Paolo Virzì fa infuriare la Brianza. Alla vigilia del suo debutto nelle sale cinematografiche, non accennano a placarsi le polemiche scoppiate sull’ultimo film del regista livornese Il capitale umano , thriller con Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Luigi Lo Cascio e Fabrizio Bentivogli o, che sarà proiettato a partire da domani sul grande schermo. Ad accendere la prima scintilla l’intervista rilasciata a Repubblica la scorsa domenica, dove Virzì aveva parlato di ” paesaggio gelido, ostile e minaccioso”, di “grumi di villette pretenziose”, di “ville sontuose dai cancelli invalicabili”. Parole che hanno fatto infuriare l’assessore leghista al Turismo e Sport della Provincia di Monza e Brianza, Andrea Monti, che in un lungo post sul suo blog ha parlato di “uno schiaffo” a tanti piccoli brianzoli. ” Il mio ‘ribelliamoci’ – ha spiegato Monti – non è un invito al boicottaggio, sarebbe stupido. E’ piuttosto una protesta contro quella logica che da sempre mostra la Brianza come un modello negativo, un territorio abitato da gente arricchitasi velocemente. Non è così, questa è una mistificazione”. Dura è anche la reazione di Como . Le parole del regista (” Como esprime il degrado della cultura con quel suo unico teatro, il Politeama, chiuso e in rovina “) non sono andate giù all’assessore comunale alla Cultura, Luigi Cavadini. E la precisazione di Virzì non si è fatta attendere. “So che a Como si sono offesi per quello che ho detto a proposito del teatro Politeama abbandonato e del fatto che esprimesse il declino della cultura – ha replicato – ma io nel film ho lavorato a Como come se avessi lavorato nel Connecticut tenendo fede al tema del libro di Amidon”.
Il capitale umano di Virzì non piace alla Brianza

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration