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Il Casanova di Salvatores arriva al cinema

Il ritorno di Casanova

La locandina de Il ritorno di Casanova

Il nuovo film del regista premio Oscar è stato presentato al festival del cinema di Bari e dal 30 marzo viene distribuito nelle sale.

Leo Bernardi è un regista affermato, acclamato come “Maestro” da critica e stampa. È alle prese – da un po’ troppo tempo – con la lavorazione del suo prossimo film, in predicato di partecipare alla Biennale Cinema di Venezia, ma la sua testa sembra concentrata su tutt’altro: un amore potente e inatteso, capace di sconvolgere la sua vita di uomo già oltre la mezza età. Proprio come il Giacomo Casanova del racconto di Arthur Schnitzler, di cui la pellicola racconta lo sfiorire degli anni ma anche il persistente attaccamento alla vita e alle sue passioni. Il nuovo film del premio Oscar Gabriele Salvatores racconta bene (possiamo immaginare, forse, per esperienza) la crisi artistica e personale che attraversa un maestro non più giovanissimo: anche un uomo ricco e famoso, infatti, deve fare inevitabilmente i conti con il tempo che passa, il corpo che cambia, il nuovo che avanza sulle gambe di qualcuno più giovane e quella che rallenta sulle sue, con qualche acciacco. Con la vita, insomma, quella vera, fuori dai film.

Il film è stato appena presentato al festival di Bari, non a quello di Venezia, e dal 30 marzo sarà a disposizione del pubblico nelle sale. Al servizio della storia ci sono due pezzi da novanta come Toni Servillo e Fabrizio Bentivoglio (perfetti come seduttori agé), la grinta di Natalino Balasso, la veste speciale di Ale & Franz lontani fra loro e dalla comicità di coppia, e i volti freschi e magnetici di Sara Serraiocco e Bianca Panconi. Il senso di fatica che la pellicola trasmette è la fatica che tutti provano nel prendere decisioni, separarsi dalle abitudini, affrontare i cambiamenti: la vita, però, come il lento montaggio del film, va avanti e trova il suo modo di “filare”, anche se a volte tocca spostare qualche sequenza. Certamente è un film complesso e maturo, in cui il dialogo fra bianco e nero (la vita di Bernardi) e colore (la storia di Casanova) coinvolge lo spettatore sul filo di una preziosa ironia.

di Daniela Faggion

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