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Il libro sospeso che contagia le librerie

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Comprare un libro, pagarlo, e poi lasciarlo sullo scaffale, per farne dono a chi entra subito dopo . In piccola libreria di Milano la gioia di regalare un piacere a uno sconosciuto è diventata contagiosa grazie al libro sospeso, stesso principio della tradizione napoletana di lasciare un caffè pagato per chi viene dopo. L’idea, racconta Cristina Di Canio, che nel 2010 ha aperto Il mio libro, è nata grazie all’iniziativa spontanea di un cliente. Dopo una presentazione, oltre al libro per sè ne ha comprato un altro. “E’ arrivato in cassa e ha detto ‘lo acquisto e domani lo regali a chi vuoi’, pensavo fosse un pazzo” . Lei ha preferito lasciar scegliere al caso e l’ha donato alla prima persona entrata in libreria il giorno dopo, dando il via ad una catena. Poi ha cominciato a parlarne sui s ocial network con l’hashtag #librosospeso e da lì è stata una valanga inarrestabile. “Da lì è diventato tutto più grande di me, hanno iniziato a parlarne tutti e sono molto contenta “. Nella prima settimana i libri sospesi sono stati 50, dopo 3 sono diventati 150, con tanto di foto di chi riceve il regalo. “Mi stanno contattando librerie, lì vedi quanto ci sia ancora voglia di sognare, condividere, fare cose insieme”.

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