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Il revival del centro-sinistra scuote Israele (Financial Times)

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Yair Lapid è il nuovo primo ministro di Israele. Esponente di spicco dei moderati, Lapid ha vinto la tornata elettorale del 22 gennaio, che ha segnato un’importante svolta per il paese mediorientale.  “Il revival del centro-sinistra scuote Israele” , ha titolato il  Financial Times , nel tentativo di spiegare come il passo indietro della destra e degli ultraortodossi sia sintomo dei conflitti interni allo Stato fondato nel 1948. The Guardian , osservando la problematica dalla sponda opposta, si chiede: “Netanyahu può sopravvivere alla rivolta della classe media?” . Il vero sconfitto della tornata elettorale è infatti l’ex premier conservatore, che “deve fare i conti con la borghesia”, come dice Liberation, stufa di guerre, muri e politiche incentrate sull’annichilimento dei palestinesi. Servono insomma politiche progressiste e meno isolazioniste. Lapid, in un “momento storico per il Medio Oriente” , come fa notare il Los Angeles Times , non sarà in grado di governare da solo: l’appoggio dei conservatori “sarà comunque necessario” ( Le Nouvel Observateur ). Ma prima del voto in pochi avrebbero scommesso sulla debacle di Netanyahu e il leade centrista resta “la grande sorpresa delle elezioni” ( Le Parisien ). A Gerusalemme, tra tensioni e malcontento, si respira aria nuova.

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