Site icon Telepress

Il settore della cultura in Italia vale 95,5 miliardi

Il settore della cultura italiano nel 2022 ha generato un valore di 95,5 miliardi di euro, con una crescita del 6,8 per cento rispetto al 2021, che corrisponde al 5,6%  del valore aggiunto italiano, attivando complessivamente 271,9 miliardi di euro. È quanto merge da “Io sono cultura 2023”, la 13° edizione del Rapporto annuale di Fondazione Symbola e Unioncamere.

I numeri del rapporto danno conto del peso della cultura sull’economia italiana. Per ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle attività culturali e creative se ne attivano altri 1,8 in settori economici diversi, come quello turistico, dei trasporti e del made in Italy.

Nel post-pandemia il settore è riuscito a recuperare gli oltre 43mila posti di lavoro persi nell’anno precedente, portando a più di 1 milione e 490mila i lavoratori dell’intera filiera – 5,8% dell’occupazione – con Milano prima per incidenza della filiera in termini di valore aggiunto e occupazione e la Lombardia prima tra le regioni insieme al Lazio.

La Lombardia genera il più alto valore aggiunto nell’ambito del sistema, con 26,4 miliardi di euro, pari al 27,6% della intera filiera e al 6,8% della ricchezza prodotta nella regione. Il Lazio, con Roma come suo principale centro turistico e culturale, contribuisce per il 15,0% alla filiera nazionale e il 7,6% all’intera economia regionale, con un valore aggiunto di circa 14,4 miliardi di euro.

Milano, Roma, Torino, Arezzo, Trieste, Firenze e Bologna sono nella top ten delle province. Sommando i risultati di Bergamo e Brescia, capitali della cultura 2023, si posizionano al quarto posto.

 

di Serena Campione

Exit mobile version