Il Super Bowl è uno dei pochi eventi sportivi e mediatici capaci di mantenere l’attenzione dei telespettatori per oltre tre ore, compresi spot pubblicitari. In pieno periodo di crisi pubblicitaria, la Nbc dimostra come, per l’evento più importante dell’anno, non ci sia crisi che tenga. Il 1 febbraio 90 milioni di telespettatori degli Stati Uniti saranno sintonizzati per seguire, nello stadio di Tampa in Florida, l’incontro tra Pittsburgh e Phoeni x. A una settimana dal match, il 90% degli spot pubblicitari sono già stati venduti a un prezzo record di 3 milioni di dollari per 30 secondi, tariffa in aumento dell’11% rispetto al 2008. Gli spettatori sanno che gli spot che andranno in onda durante questo evento eccezionale non saranno spot tradizionali, ma da spot spettacolari per i quali le agenzie hanno speso cifre esorbitanti. Assente dalla grande gara pubblicitaria saranno quest’anno General Motors e FedEx , che hanno optato per una strategia di risparmio economico. Assente anche Playboy Entreprise che, per la prima volta in nove anni, rinuncia ad organizzare la tradizionale accoglienza del primo tempo. Non mancano tuttavia le new entry come Mars e Pedigree. I maggiori investitori restano i classici Anheuser-Busch, numero uno della birra americana acquistato dalla belga InBev Sa, con un totale di 4 minuti, Coca Cola con tre spot e Audi con 60 secondi. Peta invece, che intende distinguersi con uno spot troppo osé contro le pellicce di animali, è stata esclusa perché ipersessuale e così gli spettatori americani non potranno vedere il claim ‘Gli studi dimostrano che i vegetariani fanno un sesso migliore’ . Destino simile quello di Go Daddy , l’anno scorso, quando Super Bowl si rifiutò di trasmettere lo spot in cui Danica Patrick graziava i telespettatori con uno strip tease, andato poi in onda sul sito della società
Il Super Bowl non conosce crisi

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