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In Germania varata la legge “grande fratello”

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Dall’inizio del prossimo anno in Germania tutti i dati riguardanti le telefonate, i messaggi via e-mail e i siti su internet consultati saranno conservati per una durata di sei mesi , prima di venire distrutti. A essere registrati e conservati per la durata prevista saranno solo i dati di chi abbia effettuato o ricevuto chiamate e messaggi, l’ora e la data in cui sono avvenuti. Con una maggioranza di 366 voti favorevoli, 156 contrari e due astensioni, il Bundestag ha approvato la legge proposta dal ministro della Giustizia, Brigitte Zypries della Spd, nonostante le durissime critiche espresse dalle associazioni di giornalisti, medici e società operanti online. Ha già preannunciato ricorso alla Corte Costituzionale contro la normativa da “grande fratello” di orwelliana memoria Frank-Ulrich Montgomery, presidente del Marburger Bund , l’Ordine dei medici tedesco; mentre Oliver Sueme, presidente dell’associazione Eco che raccoglie i provider e i fornitori di servizi su internet, ha messo in evidenza la contraddizione per cui criminali e terroristi non avranno nulla da temere dalla nuova legge, poiché essa “non riguarda le cabine telefoniche pubbliche, gli internet-café e nemmeno le Università” I giornalisti temono dal canto loro che il provvedimento appena approvato renderà più difficile il lavoro volto alla scoperta di casi clamorosi , poiché nessun informatore vorrà correre il rischio di essere identificato. ”Tutti i maggiori scandali politici avvenuti in Germania sono stati scoperti dalla stampa, non dalle Procure. La nuova legge svaluta la libertà di stampa ”, ha commentato in un lungo articolo il quotidiano progressista Sueddeutsche Zeitung, il più diffuso giornale tedesco. A giudizio dell’editorialista, essa costituisce nei fatti “un’intimidazione” Il quotidiano bavarese ha inoltre sottolineato come il Bundestag non abbia nemmeno tenuto conto del fatto che l’ Irlanda e la Slovacchia hanno già presentato un ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro l’analoga normativa emanata dall’Ue . La stampa berlinese ha nel frattempo rivelato che nel maggio scorso funzionari del Bka, il Bundeskriminalamt competente per l’anti-terrorismo, controllarono quattro lettere inviate ai giornali Tagesspiegel, Berliner Zeitung, Berliner Morgenpost e Bz; mentre due telefonate di collaboratori dello stesso Tagesspiegel furono intercettate.

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