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In Italia frati e imam uniti nel nome della sostenibilità

energia e pace

energia e pace

Da qualche mese la Grande Moschea di Roma e l’Ordine dei Frati Minori Francescani hanno dato vita – per la prima volta al mondo – a un accordo interreligioso di stampo ambientalista.

Le tre grandi religioni monoteiste della storia – Ebraismo, Cristianesimo e Islam – affondano tutte le loro radici nella Bibbia e la Bibbia, a sua volta, affonda le sue radici nel racconto della creazione, la Genesi appunto. Appare dunque molto comprensibile, oltre che altrettanto positivamente stupefacente, la collaborazione tra la Grande Moschea di Roma e l’Ordine dei Frati Minori Francescani all’insegna della transizione ecologica.

Da qualche mese, infatti, la Pontificia Università Antonianum e il Centro Islamico Culturale d’Italia hanno avviato la prima comunità energetica e interreligiosa d’Italia e quasi certamente del mondo intero. Al momento la produzione è di 50 kilowatt alla Casa Generalizia dei Frati Minori, 120 all’Antonianum e 250 alla Moschea. In caso di sovrapproduzione rispetto ai fabbisogni interni l’energia in più viene distribuita ai quartieri più vicini.

luce e pace

Luce e pace

Nel documento siglato il 13 marzo, a 10 anni esatti dall’arrivo di Francesco al soglio pontificio, si esprime la volontà di “realizzare un progetto condiviso di comunità energetica come primo esempio vivente di profonda collaborazione e sinergia tra le comunità di appartenenza”. Far bene al dialogo interreligioso, far bene alle comunità e far bene al Pianeta su cui viviamo, tutto in un colpo solo: un esempio importante di come si potrebbero superare i conflitti anche a livello geopolitico globale.

Nel documento, si legge sul sito dell’Ordine dei frati Minori, viene sottolineata l’importanza di “invitare tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché esso diventi una prima opportunità concreta per l’Italia, con particolare riguardo alla comunità cittadina di Roma Capitale”. Anche l’Imam Nader ha evidenziato l’importanza di questo patto: “Si tratta di una firma epocale: non è da poco produrre energia e donarla. Il nostro agire diventa modello anche per le altre comunità musulmane nel mondo”.

di Daniela Faggion

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