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In Italia non si legge

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“Pensando all’Italia di oggi il libro, la lettura e la cultura costituiscono pilastri insostituibili per il rafforzamento della democrazia, per lo sviluppo di una partecipazione consapevole e costruttiva alla vita politica e sociale, per il rinnovamento delle istituzioni e delle rappresentanze istituzionali, quello cioè di cui abbiamo acuto bisogno nel nostro Paese “. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano , nel videomessaggio inviato in occasione dell’inaugurazione della 26esima edizione del Salone del Libro di Torino che si è aperto oggi . Nella giornata di apertura del Salone, l ‘Istat diffonde il report  La produzione e la lettura di libri in Italia riferito agli anni 2011 e 2012 dal quale risulta che i teenager sono campioni di lettura in Italia. Secondo il report, infatti, la fascia di età nella quale si legge in assoluto di più nel nostro Paese è quella tra gli 11 e i 14 anni (60,8%) seguita dal più ampio range compreso fra gli 11 e i 17 anni (60,4). Un dato influenzato dalla pratica scolastica, dato che già a partire dai 18 anni, quando il livello di partecipazione scolastica tende a diminuire, la quota di lettori si colloca intorno al 50%, per ridursi drasticamente nella classe di età 65-74 e raggiungere il valore più basso tra la popolazione over 75 (23,5%). Questo a fronte di un dato complessivo secondo il quale oltre 26 milioni di persone di 6 anni e più dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali. Rispetto al 2011, la quota di lettori di libri rimane sostanzialmente stabile, al 46% . Passando da chi consuma a chi produce, dopo la ripresa del 2010, il 2011 segna una battuta d’arresto della produzione libraria italiana : i titoli pubblicati si riducono del 9,4% e le tirature del 5,9%. Per accrescere la domanda e ampliare il pubblico dei lettori, gli editori puntano sulle librerie indipendenti (36,3%), sulla grande distribuzione organizzata (31,8%) e, in misura molto inferiore (11%), sui canali di vendita on line. Nel 2011, oltre il 15% delle opere pubblicate a stampa in Italia, cioè quasi 9mila titoli, è stato reso accessibile al pubblico anche sotto forma di e-book . I grandi editori si assicurano la quota più alta di offerta elettronica, che copre l’87,8% della loro produzione a stampa.

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