Si comprano meno libri, si legge meno e con sempre maggior attenzione al prezzo di copertina, preferendo nel 59% dei casi acquisti entro i 10 euro. Sono alcuni dei dati emersi durante il convegno Ad un anno dall’approvazione della legge sul prezzo dei libri. Gli operatori a confronto promosso dalla Commissione Cultura della Camera, per fare il punto sul mercato del libro a dodici mesi dall’entrata in vigore della legge Levi. Una discussione sull’efficacia della norma che si poneva come primo obiettivo di contribuire a salvaguardare un mercato dell’editoria aperto e pluralista mettendo dei limiti alla politica aggressiva degli sconti , fissati a un massimo del 15% per i librai e del 25% per gli editori durante le campagne promozionali. Una norma che però ha dovuto fare i conti con la difficile situazione economica del Paese. Secondo i dati Nielsen , tra ottobre e giugno gli acquirenti, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono diminuiti del 10% negli ultimi tre mesi del 2011, del 5% nel primo trimestre 2012, mentre sono invariati nel secondo trimestre. Scende anche la spesa media per acquirente, passata da 34,46 a 30,69 euro per il quarto trimestre 2011 (-11%). “Una valutazione degli effetti della legge – commenta Paolo Peluffo , sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’informazione e all’editoria – è impossibile, in presenza della recessione. E’ difficile valutare se la legge ha frenato o meno il calo del settore , c’é bisogno di alcuni anni per valutarne gli effetti. Certo è che la legge ha fissato un principio importante: il valore economico del libro”.
In Italia si legge sempre meno

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