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In Italia sono oltre 20.000 i minori stranieri non accompagnati

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I dati del rapporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sono chiari: in Italia i minori stranieri non accompagnati sono 20.090 di cui 17.101 maschi e 2.988 femmine. Per quanto riguarda l’età la maggior parte ha diciassette anni, circa 8.926, numerosi anche i sedicenni, 4.828, mentre i quindicenni sono 2.263, dai sette ai quattordici anni se ne contano 3.523 e infine i più piccoli fino ai sei anni sono 549.

I dati italiani 

Guardando ai dati emerge che non è determinante anche se significativo il numero di minori ucraini, circa 5.042, entrati in Italia dopo il 24 febbraio dell’anno scorso. Risulta infatti che 84,5 % hanno trovato ospitalità da familiari già presenti in Italia o da amici. L’età degli ragazzi ucraini è molto più bassa rispetto agli altri e si rileva la presenza femminile del 50%.Escludendo quindi questi ingressi i minori stranieri arrivati senza parenti sono aumentati del 22% rispetto al dicembre 2021 e raddoppiati rispetto a dicembre 2020, con una prevalenza maschile del 97%. I paesi da cui arrivano più minori senza genitori sono sicuramente l’Egitto e la Tunisia poichè, nonostante se ne parli molto poco nelle pagine dei giornali italiani, sono due stati che stanno vivendo una profonda crisi economica con relative ripercussioni gravi sulla società. Dall’Egitto infatti sono arrivati quest’anno 4.899 giovani e dalla Tunisia 1.800.

Secondo l’ì Ispi, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, le conseguenze del conflitto russo e ucraino stanno già colpendo l’Egitto in tre settori cruciali: energia, sicurezza alimentare e turismo. Per quanto la sicurezza alimentare il blocco delle esportazioni di cerali dovuti alla guerra ha danneggiato fortemente Egitto e Tunisia, infatti Russia e Ucraina rappresentano i primi due fornitori di grano per il Cairo, rispettivamente il 50% e il 30%, mentre la Tunisia importa dall’Ucraina il 48%. E’ in questo contesto si inserisce il fenomeno migratorio che si sta verificando da questi due paesi. Sempre dal rapporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali emerge che l’arrivo degli ultimi mesi ha riguardato sopratutto alcune regioni come la Sicilia saltata dai 2.742 minori accolti a fine giungo ai 4021 a fine novembre; e la Calabria, che si è occupata a fine giugno di 1024 minori e più del doppio a fine novembre.

 Le risorse per gli enti locali 

L’aspetto più importante per questi ragazzi consiste nel avere la possibilità di fare un reale percorso di inserimento personale e sociale nel nostro paese, dall’accoglienza, alla quotidianità passando attraverso la scuola e le relazioni.  I problemi principali nella gestione di questi minori sono due: in primo luogo  la disponibilità delle risorse economiche per gli enti locali che si devono occupare della primissima accoglienza dei giovani; in secondo luogo la disponibilità delle strutture dove queste persone possono stare una volta arrivati in Italia e infine il reclutamento dei professionisti che si devono occupare di loro, non solo dal punto di vista dell’assistenza di prima necessità, ma anche della loro salute psico- fisica.

Per far fronte al primo problema il Ministero dell’interno ha stabilito che dal 1° gennaio 2023 il contributo ai Comuni per l’assistenza ai minori non accompagnati passi da 60 a 100 euro al giorno (già salito da 45 a 60 euro a fine luglio). Cambiamento realizzato sia per far fronte all’aumento degli arrivi sia per far fronte all’incremento dei costi causato dal caro energia.

E’ emerso inoltre che il Fondo Nazionale per l’accoglienza dei minori non accompagnati ha avuto a disposizione per il 2022 138 milioni, per il 2023 ne avrà 118 milioni e infine per il 2024 164 milioni.

Più complessa invece è la questione legata alla carenza dei posti disponibili alla prima accoglienza, dove non solo viene accettata l’effettiva età del minore, ma viene esaminata anche la sua situazione psicologica. Il 4 agosto 2022 il Ministero dell’interno ha promulgato un bando per attivare mille posti su base regionale da finanziare con il Fami, ovvero il Fondo asilo migrazione e integrazione. I progetti sono in valutazione.

 

di Sara Giudice

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