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In Italia troppa pubblicità in tv: interviene la Ue

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L’Italia viola le norme europee sulla pubblicità in base alla direttiva Televisione senza frontiere . Lo ha stabilito la Commissione europea che ha inviato oggi al nostro paese un avviso formale. Si tratta di un primo passo verso la procedura di infrazione prevista per queste violazioni. Il governo italiano ha due mesi di tempo per rispondere alle preoccupazioni espresse dalla Commissione. “Le emittenti hanno bisogno della pubblicità e la pubblicità ha bisogno delle emittenti, ma noi dobbiamo anche garantire una effettiva tutela dei consumatori – ha detto . Ciò di cui abbiamo bisogno ora è di una pubblicità responsabile”, ha detto la commissaria responsabile della società dell’informazione e dei media ai Media Viviane Reding. Fra le accuse mosse all’Italia quelle di non rispettare il limite orario di 12 minuti di pubblicità e l’intervallo di almeno 20 minuti tra uno spazio pubblicitario e l’altro . Il nostro paese, inoltre, è accusato di violare le regole per l’inserimento degli spot nei film. La procedura di infrazione potrebbe colpire l’Italia anche perché le nostre leggi non considerano come spazi pubblicitari né le televendite né la presentazione dei propri programmi da parte delle reti televisive. Inoltre, precisa la Commissione Ue, “alcune norme fondamentali della direttiva, come quelle che garantiscono il rispetto della dignità umana e della non discriminazione, non sono applicate ai messaggi di autopromozione diffusi sui canali televisivi italiani”.   La Commissione nutre “inoltre dei dubbi circa l’efficacia della procedura prevista dalla legislazione italiana per sanzionare le infrazioni in materia di pubblicità televisiva, in quanto risulta troppo ‘debole’ per avere un effetto dissuasivo e proteggere in modo efficace i consumatori in Italia.

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