Aria pesante in viale Mazzini. Vertici segreti, denunce pubbliche e querele. Cronaca di una giornata con i nervi a fior di pelle. Il Cda litiga su Marano (Raidue) e si spacca. Il consigliere Rai Sandro Curzi chiede le dimissioni del direttore di Raidue, Antonio Marano. La Cdl punta i piedi e spacca il Cda di viale Mazzini: i 5 consiglieri di centrodestra, compreso Angelo Maria Petroni nominato in rappresentanza del ministero del Tesoro, votano contro la discussione preliminare sul documento presentato da Sandro Curzi e fatto proprio dal presidente della Rai, Claudio Petruccioli. L’esito della votazione porta i 3 consiglieri di centrosinistra (Curzi, Nino Rizzo Nervo e Carlo Rognoni) a lasciare la seduta che già era un aggiornamento di quella avviata mercoledì. Se ne riparlerà martedì prossimo. Duro il consigliere Rizzo Nervo: “Il direttore di Raidue è inamovibile anche se la rete è ormai in agonia perchè quel lotto è stato appaltato alla Lega. Un professionista come Giovanni Minoli non potrà mai diventare direttore per ragioni politiche e non professionali sino a quando la Rai è guidata da questo Cda”. Voci contrastanti parlano di un vertice sulle nomine tenuto in casa Berlusconi alla presenza di Guido Paglia e Mario Landolfi della Commissione di vigilanza. “Dopo il vertice con Berlusconi – dice Roberto Cullo, responsabile informazione ed editoria dei Ds – i consiglieri di centrodestra, obbedendo ai diktat del loro capo, bocciano il documento su Rai Uno e Rai Due e condannano il servizio pubblico alla paralisi. L’Italia ha bisogno di un servizio pubblico di qualità. Basta con questi furbetti del televisorino. Non è più rinviabile un’azione del Governo sul Cda Rai”.
In onda il caos Rai

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