Scambi col fioretto tra Steve Jobs e Bill Gates, riuniti sul palco per la “D5 Conference” nell’ambito della manifestazione “D: All Things Digital”, in California. Molta noia. Di fronte ai due giornalisti, Walt Mossberg e Kara Swisher, Jobs e Gates rispondono con toni pacati e mai polemici. Qualcuno parla addirittura di noia dilagante. Perché non si potevano svelare in faccia al nemico i progetti in corso e perciò si è preferito andare sull’amarcord. “Una volta eravamo i più giovani nella stanza e ora siamo i più vecchi”, attacca Steve Jobs di Apple. “Steve non rinuncerà al suo progetto per il teletrasporto”, ribatte Bill Gates di Microsoft. In pratica, i due hanno ribadito che la storia dell’informatica degli ultimi 25 anni sono loro. Jobs riconosce a Microsoft la capacità di collaborare con aziende terze (cosa che a lui riesce proprio difficile) mentre Gates si dice onorato della concorrenza di Apple che è sempre stata un passo avanti dal punto di vista dell’innovazione. “Bill ha creato la prima azienda di software, è stato un passo enorme. E lo ha fatto quando nel nostro mercato nessuno sapeva cosa fosse una azienda di software. Cosa gli ammiro? La capacità di costruire relazioni con i partner: se fossimo così bravi come loro saremmo migliori di quelli che siamo” è il Jobs-pensiero, mentro Gates dice: “Ciò che ha fatto Steve è sicuramente fenomenale. Ha un gusto e un’eleganza incredibili. E dà sempre l’impressione di capire per primo dove è il luogo della prossima scommessa del mercato. Apple ha inseguito il sogno di creare prodotti che noi stessi vorremmo usare e il mercato ha tratto benefici incredibili dal suo lavoro”.
Incontro tra titani

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