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Iniziato il collaudo di Galileo

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Dopo una serie infinita di tira e molla per la ricerca dei finanziamenti necessari al suo sviluppo, è iniziato ufficialmente il collaudo di Galileo, la risposta europea al Gps statunitense. Dalle prime ore di domenica 27 aprile è in orbita Giove B, il secondo satellite dimostrativo del sistema di posizionamento satellitare composto da una una costellazione di 30 satelliti che dal 2013 si affiancherà all’americano Gps. Il lancio, avvenuto con un razzo Soyuz dalla base russa di Baikonur in Kazakhstan, segna di fatto l’inizio della fase di collaudo del progetto. Mentre Giove A, lanciato il 28 dicembre 2005 ha avuto essenzialmente il compito di occupare la posizione orbitale e bloccare le frequenze, con Giove B si inizia a fare sul serio. I dati dei satelliti Giove A e B (e in futuro dell’intera costellazione) vengono ricevuti dalle grandi antenne del centro spaziale italiano del Fucino, dov’è in costruzione una delle stazioni di controllo gestita da Telespazio (società controllata da Finmeccanica e dalla francese Thales). L’altro centro è a Oberpfaffenhofen vicino a Monaco in Germania. L’Italia è il secondo investitore a livello europeo in Galileo e gioca un ruolo di primo piano non solo nella gestione del sistema ma anche nella costruzione dei satelliti, affidata ad un consorzio di industrie europee guidato dalla tedesca Astrium e con Thales Alenia Space (società controllata da Thales e Finmeccanica) come primo subcontraente per l’assemblaggio, l’integrazione e i test. Un’altra azienda italiana, la Selex Galileo (Gruppo Finmeccanica), ha realizzato il sofisticato orologio atomico. Il lancio di Giove-B arriva a pochi giorni dalla decisione del Parlamento europeo che ha approvato il regolamento che permetterà il proseguimento dell’attuazione dei programmi Ue di navigazione satellitare a seguito del fallimento dei negoziati sul contratto di concessione che avrebbe dovuto affidare ai privati la gestione di Galileo. Il programma beneficerà di 3,4 miliardi per il 2007-2013. “Galileo”, ha commentato Jackes Barrot, presidente della Commissione europea, “è una grande possibilità di sviluppo per l’Europa e avrà anche applicazioni nella vita di tutti i giorni. È un’opportunità per i cittadini in termini di sicurezza, velocità nei soccorsi e rapidità di intervento. Auspichiamo che l’Europa sia prima nella tecnologia satellitare. Il progetto rappresenta l’indipendenza dell’Europa e il segnale satellitare lo sviluppo economico”. “E’ una buona giornata”, ha aggiunto il direttore dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Jean Jacques Dordain, “perché abbiamo un nuovo satellite europeo. Il lancio è stato perfetto, la separazione dal lanciatore Fregat è avvenuta regolarmente, il segnale è stato acquisto, il satellite ha raggiunto l’orbita prevista, i pannelli solari si sono dispiegati regolarmente, le batterie sono cariche e stiamo testando i sottosistemi uno per uno”. Oggi, ha concluso, è stato fatto “un grande passo in avanti tecnologico che dimostra che Galileo è una realtà”.

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