l governo dovrà probabilmente fare un passo indietro sul tema delle intercettazioni. I punti che hanno destato maggiori critiche vertono intorno alle previsioni di pene inflitte. Da 1 a 3 anni di carcere per i cronisti che pubblicano intercettazioni per le quali era stata ordinata la distruzione così come per la pubblicazione di quelle informazioni ritenute irrilevanti da avvocati e pm, erano evidentemente una pena troppo alta da pagare in una società democratica. L’emendamento presentato da Deborah Bergamini (Forza Italia) ad Alfano (ddl), è stato bocciato e al relatore Giulia Buongiorno (An) è stato consigliato di ‘ridurre al minimo le sanzioni penali per i giornalisti’ trovando ‘un’alternativa della medesima con la pena pecuniaria’.
Intercettazioni: passo indietro del governo?

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