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Intercettazioni Skype: organo comunitario attiva indagine

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L’appello del ministro dell’Interno italiano Maroni all’Unione europea affinché vengano intercettate, se necessario, le conversazioni su Skype è stato raccolto da Eurojust, l’organo comunitario che ha il compito di sviluppare politiche comuni contro il crimine. L’agenzia ha annunciato l’apertura di una indagine che coinvolge tutte le nazioni appartenenti all’Unione europea e che verte sull’utilizzo di Skype. ” La possibilità di intercettare le comunicazioni telefoniche via internet è uno strumento essenziale nella lotta contro la criminalità organizzata – ha spiegato la responsabile dell’indagine Carmen Manfredda -. Eurojust avvierà l’indagine nel pieno rispetto della protezione dei dati e dei diritti civili. Non abbiamo intenzione di limitare l’utilizzo della telefonia via internet, ma impedire ai criminali di utilizzare Skype e sistemi analoghi per pianificare e organizzare le loro azioni illegali “. Nel mirino, appunto, la possibilità per la criminalità organizzata di scambiare informazioni attraverso il popolare sistema di audiochat senza alcun rischio di inciampare nelle intercettazioni. Le chat che avvengono su Skype sono infatti criptate e, al momento, non intercettabili. Un altro problema consiste nella mancanza di coordinamento tra Stati Uniti e Unione europea, per cui spesso è difficile ottenere l’intercettazione di una certa linea su entrambe le sponde dell’Atlantico. Mentre Skype ribadisce di avere collaborato con tutti gli enti preposti in tutte le maniere possibili, Eurojust sta definendo i tempi di una prima riunione per raggiungere un’intesa transnazionale su quella che potrebbe diventare un’indagine di dimensioni mai toccate prima sulle linee di Skype e delle altre tecnologie VoIp per telefonare tramite web.

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