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Intervista al figlio di Preiti, il Garante dice no

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Altolà del Garante dell’Infanzia e protesta su Twitter dopo l’intervista al figlio 11enne di Luigi Preiti, l’attentatore di Palazzo Chigi, apparsa oggi in televisione in più di una rete. Nonostante la madre del minore avesse dato il suo consenso, l’ intervista potrebbe violare la Carta di Treviso , documento deontologico a tutela dei minorenni coinvolti in fatti di cronaca. I cronisti hanno scambiato alcune parole con il ragazzino fuori dalla sua casa di Predosa, in provincia di Alessandria. Sul padre, il minorenne, tra le altre cose, ha detto: ” Ha sbagliato, ma gli vogliamo tutti bene”. “E’ inaccettabile il comportamento di certa stampa che in preda a una irresistibile ricerca di spettacolarizzazione della notizia rischia di strumentalizzare il ruolo di un minorenne in una vicenda drammatica come quella della sparatoria di ieri davanti Palazzo Chigi” , ha dichiarato Vincenzo Spadafora, autorità garante per l’Infanzia e l’adolescenza. “ I mezzi di informazione – ha proseguito il Garante – hanno una grande responsabilità nei confronti dei bambini e degli adolescenti coinvolti in fatti di cronaca e devono pertanto garantire loro una particolare tutela non solo in termini di privacy ma anche e soprattutto di rispetto della loro sensibilità in momenti come questi”. “Il bambino – stabilisce la Carta di Treviso al punto 5 – non va intervistato o impegnato in trasmissioni televisive e radiofoniche che possano lederne la dignità o turbare il suo equilibrio psico-fisico , né va coinvolto in forme di comunicazioni lesive dell’armonico sviluppo della sua personalità, e ciò a prescindere dall’eventuale consenso dei genitori”.

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