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iOs 7, un trampolino per il rilancio di Apple

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C’è una rivoluzione in corso dentro Apple , uno smottamento annunciato che qualcuno ha già provveduto a chiamare rivoluzione Ive. Le cose hanno subito una repentina accelerazione più o meno sei mesi fa, quando Tim Cook ha silurato Scott Forstall per aver sbagliato il progetto Mappe. Da allora Jonathan Ive ha preso in mano le redini dell’interfaccia utente del software iOs, con l’obiettivo di presentare agli utenti della Mela morsicata qualcosa di completamente nuovo nel prossimo iOs 7 . Ed è per questo che, secondo un report pubblicato da Bloomberg, i preparativi per il lancio della prossima iterazione della famiglia iPhone sono in ritardo sulla tabella di marcia. La formidabile macchina da guerra Apple, da sempre abituata a macinare scadenze e risultati di vendita come uno schiacciasassi, sembra aver rallentato la sua marcia e secondo fonti interne a Cupertino attualmente gli ingegneri stanno facendo salti mortali per arrivare pronti per la preview iOs 7 di giugno. A quanto pare, la rivoluzione Ive non si accontenterà di spazzare via il design che perdura inalterato dal 2007, punterà a modificare l’interfaccia iOs dalle fondamenta, un processo di ristrutturazione così massiccio da richiedere la collaborazione di ingegneri del comparto hardware e di quello Mac (cosa che non accadeva dal lancio del primo iOs). Secondo le fonti interpellate da Bloomberg, Jonathan Ive starebbe limando in maniera maniacale il sistema operativo in modo da scongiurare un altro scivolone in stile Apple Maps. Nello specifico, è ormai certo che Ive e i suoi abbiano deciso di sbarazzarsi definitivamente di scaffali in legno virtuale, calendari con cuciture in cuoio virtuale, block-notes a righe virtuali e tutti quegli orpelli pseudo-realistici reindirizzati che tanto piacevano a Steve Jobs. L’idea è di sostituire questo software-design con un’interfaccia flat, votata unicamente alla semplicità e fluidità di fruizione, e progettata per far sì che gli sviluppatori non debbano passare notti in bianco a litigare col poco spazio concesso dal vecchio design. Oltre a questo, pare che a rallentare il team sia stata la scelta di introdurre nuove funzionalità. A sentire le fonti di Bloomberg, Apple sarebbe in ritardo di almeno un mese sulla tabella di marcia, i design concept che dovevano essere pronti per febbraio sono arrivati solo a marzo. Questo potrebbe indurre Apple a rimandare l’introduzione delle nuove funzionalità, o di parte dei nuovi elementi di design, a dopo l’appuntamento di settembre. Nel frattempo, cominciano a girare indiscrezioni che parlano di uno slittamento del lancio di iPhone 5S, previsto per giugno, e di conseguenza anche di quello di iPhone 6, previsto per settembre. Comunque vadano le cose, Ive e soci hanno il compito di evitare che iOs 7 abbandoni l’utero prima di aver raggiunto il suo completo sviluppo. Il perché è semplice: per non perdere terreno nel settore mobile, Apple ha bisogno di rilanciare su un software competitivo, capace di allontanare gli sguardi dallo scintillante Galaxy S4 e di donare nuova credibilità a un sistema operativo che soffre sempre di più la pressione dei competitor. Da anni la Apple segue la stessa strategia vincente: a intervalli più o meno regolari lancia nuovi prodotti, realizza boom di vendite e mostra i muscoli alla concorrenza. Il successo di Cupertino, però, parte da molto prima: si misura soprattutto con l’attesa che precede l’approdo sul mercato di questo o quel gadget di ultima generazione. Ecco, l’impressione è che negli ultimi tempi questa attesa sia meno vigorsa del solito. Il punto è che un iPhone 5S con una fotocamera migliore o un iPad 5 più sottile e leggero forse non bastano per solleticare i desideri degli appassionati. Ci vuole altro. Ci vuole di più. La Apple si trova insomma davanti a un bivio e la direzione che prenderà potrebbe essere decisiva per il suo futuro. Anziché puntare sull’hardware, per la prima volta in tempi recenti dovrà mettere l’accento sul software. Detto senza troppi giri di parole, il sistema operativo mobile iOS così com’è ha un po’ stufato. Lo si legge con chiarezza in rete e su parecchi forum: il suo essere da troppo tempo uguale a se stesso, la sua linearità che stride con la sua macchinosità di fronte a molte personalizzazioni tecniche, ha convinto tanti utenti a migrare verso Android o anche solo a farsi solleticare dall’idea di guardarsi intorno. Di chiedersi come sarebbe portarsi in tasca uno smartphone targato Google o Microsoft. Ecco perché la prossima Worldwide Developers Conference, l’annuale appuntamento dedicato agli sviluppatori e in programma a partire dal 10 giugno a San Francisco vale molto di più di una qualsiasi evento riservato alla stampa. Poco importa che ci sarà un refresh dei MacBook Air e Pro: quello che conta sarà iOs 7, la prossima versione del sistema operativo mobile made in Cupertino. Anzi, conterà se saprà dimostrare una rottura rispetto al passato.

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