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Iran blocca preventivamente reti vpn

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La censura in Iran non dorme mai e la lotta per il controllo della rete è in cime ai suoi interessi. Le autorità iraniane hanno annunciato domenica di aver bloccato l’uso della maggior parte delle vpn, perché erano usate per aggirare il filtraggio pesante della rete da parte del governo, che ovviamente vieta prima di tutto i siti più interessanti. Non c’è solo il problema posto dal dissenso infatti, ma anche quello dell’offesa che un sito può portare al governo o al clero, al Profeta, al Dio o alle sue leggi. Molti iraniani usano infatti le vpn per collegarsi a reti che abbiano terminali all’estero, attraverso i quali si può accedere all’internet senza filtri. Il blocco riguarderebbe solo quelle “ illegali ” ha spiegato Ramezanali Sobhani-Fard, a capo del comitato parlamentare per l’informazione, le comunicazioni e la tecnologia, “ potranno essere usate solo vpn legali e registrate ”. L’imminenza delle elezioni nel giugno prossimo è sicuramente il motivo scatenante di una repressione che procede identica anche contro i media non allineati al regime e contro gli oppositori che potrebbero candidarsi o sostenere candidati sgraditi al regime clericale.

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