La tensione tra Israele e la Palestina sembra tornata a livello di guardia, dopo gli attacchi missilistici alla striscia di Gaza e la risposta degli estremisti di Hamas. Tutto è cominciato con l’assassinio di uno dei capi dell’organizzazione palestinese. Martedì 20 novembre, dopo giorni di scontri e decine di morti, le due fazioni hanno dichiarato una tregua. “Hamas e Israele dichiarano la tregua su Gaza”, titolava La Vanguardia, cui ha fatto eco Le Point, che parlava di “giubilo dopo l’annuncio della tregua”. Ma la situazione è complicata: Israele sembra a ribadire la sua egemonia sull’area, mentre Hamas gioca di rimpiatto, con attentati a sorpresa. Però, “la tregua regge nonostante la diffidenza reciproca”, scrive Le Nouvel Observateur, anche perché secondo El Mundo “entrambe le parti si sentono vincitrici”. Molti osservatori esterni temono un’esplosione violenta di matrice islamica, spinta dai moti in Nord Africa, ma secondo The Washinton Post “Israele domina il nuovo Medio Oriente”. Mai come oggi la supremazia territoriale dei coloni è schiacciante, mentre le forze politiche palestinesi appaiono frammentate. Concorda in parte The New York Times, con un editoriale in cui si auspica una vera trattativa per risolvere il conflitto e terminare il massacro di civili. Il titolo? “E’ abbastanza”
Israele domina il nuovo Medio Oriente (The Washington Post)

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