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Italia al bivio secondo Eurispes

italy-ElisaRiva

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Dal 37mo Rapporto dell’istituto di ricerca emerge un quadro di preoccupazione, con una grande fiducia nei confronti del Presidente Mattarella

Pubblicata la 37ma edizione del Rapporto Italia di Eurispes, istituto di ricerca attivo dal 1982. Sei i capitoli attorno a cui si muove il contenuto, per un quadro che – secondo il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara – ritrae “l’Italia al bivio” come già avvenuto lo scorso anno. Il Paese sta vivendo un “2025 che continua a essere carico di tensioni, rotture, tragedie sul fronte interno e su quello internazionale”.

“Siamo ancora di fronte”, prosegue Fare, “al bivio delle scelte di fondo, personali e collettive, che occorre compiere in risposta alle nuove sfide determinate dai cambiamenti, spesso sorprendenti e radicali. Questa affermazione non è il frutto di un esercizio di retorica, ma trova giustificazione nelle analisi, nella valutazione dei processi di trasformazione della nostra società”.

“Quando dalla superficie proviamo ad andare in profondità, quando decidiamo di alzare il velo delle apparenze, allora emerge in tutta la sua gravità la portata della crisi attuale, una crisi che intacca e deprime i valori e i fattori fondamentali sui quali si sono basati e organizzati i nostri sistemi di convivenza, i nostri processi di crescita e di sviluppo. Lo stato di incertezza coinvolge, ad esempio: la nostra idea di pace, come condizione imprescindibile della convivenza tra i popoli e gli Stati”.

Se le considerazioni possono sembrare un’astrazione troppo alta, i numeri parlano chiaro. Il 60% degli Italiani fatica ad arrivare a fine mese, il 76,2% non riesce a risparmiare nulla e il 35,4% deve pure attingere ai risparmi per non andare in rosso. Le voci più pesanti sono quelle per affitto (42%), rate del mutuo (32%), utenze (29,1%) e spese mediche (24,9%).

Più della metà delle persone sentite per stilare il rapporto (55,7%) si esprime negativamente sull’andamento generale dell’economia, il 42% dichiara che la propria situazione economica è “rimasta sostanzialmente invariata”, per il 37,3% è addirittura peggiorata. E quando non si sa a chi rivolgersi, il 29,2% delle persone chiede aiuto alla famiglia di origine.

L’economia non è l’unica preoccupazione nazionale: l’ipotesi di una nuova crisi economica globale tiene sulle spine il 67,6% degli Italiani, mentre sette su dieci (69,5%) si preoccupano per l’eventualità di fenomeni climatici estremi, compresi i terremoti che preoccupano il 57,8% della popolazione.

Negativo anche il sentimento nei confronti delle istituzioni, con la fiducia diminuita per il 36,5% dei cittadini, i consensi per il Parlamento scesi al 25,4%, quelli per l’esecutivo al 30,2%) e quelli per la magistratura al 43,9%). Unica eccezione importante: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, visto come punto di riferimento dal 63,6% degli italiani.

di Daniela Faggion

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