Spotify ha pubblicato uno studio legato al download illegale di file musicali , un’abitudine che qui in Italia è un vero e proprio fenomeno culturale. Al punto che la ricerca, incentrata sul fenomeno nei Paesi Bassi, ha preso il nostro Paese come pietra di paragone. Lo studio parla di “t endenza diffusa”, notando come “10,7 milioni di indirizzi ip italiani hanno scaricato musica illegalmente nel 2012” . In altre parole 77 connessioni residenziali su 100 (in totale sono 13,9 milioni) si sino impossessate gratuitamente dei file. Chi lo fa poi non si redime: il 66% di chi ha scaricato musica pirata tra gennaio e giugno 2012 lo ha rifatto anche tra luglio e dicembre. Le cifre, messe così, sono impressionanti. A livello quantitativo invece si scopre che solo il 20% delle connessioni attive scarica un solo file l’anno, la maggioranza – il 38% – tra i due e i cinque file, il 31% tra i 6 e i 15, mentre una connessione su dieci va oltre i sedici, con una media di 25 file annui. I dati vengono infatti da Musicmetric che misura il solo download tramite torrent senza considerare YouTube e i cyberlockers , i siti da cui si scarica direttamente. Ma sono numeri che possono essere per affidabili visto che i torrent nel nostro Paese rappresentano la maggior parte dei download illegali. Chiaramente la ricetta offerta da Spotify per arginare il fenomeno è, senza sorpresa, Spotify stesso.
Italia, paese di pirati musicali

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