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Italiani poco multimediali. Parola del Censis

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I cittadini italiani sono gli ultimi in Europa per capacità di utilizzare più media . Nel 2002 il 46,6% degli italiano poteva essere definito ‘multi-mediale’, percentuale che è salita al 53% nel 2006, grazie alle fasce più giovani e istruite della popolazione. E’ quanto emerge dal ‘Rapporto sulla situazione sociale del paese’ realizzato dal Censis. Il divario con il resto d’Europa è ancora ampio con Spagna (61,3% di multi-mediali), Germania (67,7%) e Gran Bretagna (74,9%) che si collocano su posizioni molto distanti. A farci compagnia la Francia che ha il 47,1% di mono-mediali rispetto al nostro 47%. Le attività preferite dal pubblico dei media sono informarsi e approfondire, attività che hanno la massima importanza rispettivamente per l’80,7% e il 69% delle persone. Più bassa, invece, l’importanza attribuita all’intrattenimento (41,3%) o al relazionarsi con gli altri ( 45,3%). La musica, secondo il Censis, è centrale nella vita quotidiana. Nel rapporto con i media il 46,5% degli italiani attribuisce la “massima importanza” all’interesse per la musica (al terzo posto dopo i bisogni di informazione e approfondimento). Per assecondare questo bisogno si usano la radio (77,4%) e la televisione (57,3%), ma la “massima soddisfazione” si ottiene con i lettori mp3 (77,2%) e con internet (69,7%), che tuttavia sono ancora usati da quote di popolazione modeste rispetto ai grandi pubblici di radio e televisione. I quotidiani sono ancora poco venduti, ma contribuiscono a vendere le opere allegate: il Rapporto rileva ben 89 iniziative editoriali per un numero complessivo di volumi pari a 1.397. Il più presente in edicola appare il Corriere della Sera con 45 opere allegate, dai classici dell’arte e della letteratura, all’atlante degli animali e ai libri di cucina, per un totale di 643 volumi. Seguono La Repubblica con 24 titoli per 239 numeri, La Stampa, con 19 opere per 229 uscite, Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino con 16 proposte editoriali composte però da ben 318 volumi e Il Sole 24 Ore con 9 raccolte per un totale di 207 libri. Per quanto riguarda la digitalizzazione del territorio emergono Liguria, Emilia Romagna e Toscana seguite dalla Lombardia. Le migliori città online sono Bologna e Torino. Il 38% degli italiani usa la rete “con scostamenti minimi da una parte all’altra del Paese a parte il Nord-Ovest”. Nel Sud Italia gli intervistati dichiarano un “utilizzo di internet meno prevalente sul lato business ma più legato ai consumi famigliari (informazioni sugli acquisiti, acquisti svolti direttamente online, ascolto della radio online, ecc.)”. Per quanto riguarda la Adsl, in alcune regioni la popolazione raggiunta è pari al 90% del totale mentre, in altre, si ferma al 56%.

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