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Jasad contro i tabù: la rivista araba dedicata al corpo è vietata ai minori

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Sesso orale, omosessualità e cannibalismo sono solo alcuni degli argomenti trattati nei 50 articoli della rivista, scritti per la maggior parte da autori musulmani. La copertina nera mette in risalto un corpo di donna avvolto in un drappo rosso e la J di Jasad (questo è il nome della nuova rivista trimestrale in lingua araba edita in Libano e vietata ai minori) è disegnata a forma di manetta aperta. La trentottenne direttrice ed ideatrice di Jasad (in italiano corpo) Joumana Haddad spiega che questa rivista rappresenta il tentativo di spezzare i tabù arabi in ambito sessuale . “ Per il pene usano la parola colonna. Clitoride non si può dire. Per l’orgasmo femminile ci sono più di 100 parole, tutte di letteratura, di grande bellezza. Ma non siamo abituati a pronunciarle, solo nella nostra testa o a voce bassa. Un’amica mi ha detto: -Preferisco leggerti in inglese, quando ti leggo in arabo ho paura del peso delle parole- “ ci spiega l a direttrice della rivista che ha già subito insulti alla fiera del libro di Beirut dove alcuni componenti del partito sciita Hezbollah hanno cercato di bloccare lo stand riguardante Jasad. “ Jasad è una rivista di cultura in cui si tratta del corpo, non solo nella dimensione erotica, ma anche in quella sociale, etica e linguistica …ho trovato dei testi in arabo del secolo X e IX che farebbero arrossire lo scrittore occidentale più osceno. La scrittura araba parlava del corpo con una bellezza e una facilità che si è persa… ” ha aggiunto Haddad. I primi tentativi di emancipazione sono generalmente sempre abbastanza violenti, perché per spezzare un tabù non si possono urlare slogan sottotono. Piuttosto la provocazione e l’indignazione, affinché l’attenzione dei benpensanti venga attirata e obbligata a parlare degli argomenti in questione.

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