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Jobs Act: chi c’è e chi non ci sarà più

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di Giorgio Bellocci Un’orgia di dibattiti sulla precarietà del lavoro! Nei talk televisivi di approfondimento, nei programmi generalisti e nei tg impazza il dibattito sull’articolo 18, sulle difficoltà delle aziende, ecc., complici le decisioni (dichiarazioni?) che il governo quotidianamente esprime. Ha fatto un certo effetto vedere Massimo Giannini aprire il suo Ballarò (Rai 3, martedì ore 21,10) con una tirata pazzesca sui valori della vecchia sinistra (Berlinguer e dintorni) che verrebbero disattesi con la tipologia di interventi che Renzi propone…”La sinistra deve essere sì riformista, ma in tema di lavoro deve pensare prima ai lavoratori… abolire l’articolo 18 non solo sarebbe ingiusto ma non servirebbe a sbloccare il mondo del lavoro”, Giannini dixit. Sarà.  Certo che il nuovo conduttore di Ballarò oggi si esprime in tono più barricadero, in stile Il Fatto Quotidiano o Il Manifesto per intenderci, rispetto al suo passato a Repubblica (dove è stato vicedirettore fino allo scorso luglio). Lasciando perdere che uno degli sponsor principali di Renzi è stato il gruppo Espresso-Repubblica, sia pure con diverse sfumature tra le pubblicazioni di Carlo De Benedetti. Si può cambiare idea, naturalmente, ma non si può negare che anche oggi gli editoriali del quotidiano sono firmati da esperti come Ilvo Diamanti o Gustavo Zagrebelsky. Magari non “innamorati” di Renzi, ma certo non oppositori tout court delle riforme. Ma Giannini ha capito, ed è un merito, che per continuare ad avere un buon seguito, a discapito del concorrente Giovanni Floris, deve essere blandita anche la sinistra non governativa. Che fatica a trovare uno spazio nelle istituzioni ma che ha ancora una certa voce e seguito nella società civile. Bene che si parli delle drammatiche problematiche del lavoro in televisione, ad ogni buon conto. E nell’occasione dell’ultimo articolo della lunga storia di questa rubrica, mando un ringraziamento di cuore ai lettori che hanno avuto il cuore di seguirmi in questi anni. E auspico la riapparizione in video di tre pesanti assenze, diverse per ambiti. Tre emarginati, o quasi: Antonello Piroso per i talk di approfondimento, Daniele Luttazzi per l’entertainment e Emma Bonino per le ospitate dei politici. A loro è dedicato questo mio ultimo articolo.

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