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La app di Uber fuori legge in Belgio

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Il tribunale di Bruxelles ha deciso di vietare la distribuzione in Belgio di Uber, applicazione per smartphone attraverso cui è possibile noleggiare auto con autista . I concorrenti diretti dei taxi, contestati in mezza Europa (Italia compresa) non potranno dare passaggi ai clienti belgi, con grande disappunto di quest’ultimi e dell’Unione europea, che teme per la libertà del mercato nazionale. Nell’ordinanza dei giudici, che ha effetto immediato, si sostiene che Uber non ha le autorizzazioni necessarie per operare nel Paese . La Commissione europea, però, si è detta sconcertata dalla decisione:  “E’ assurda, una cosa vergognosa – ha detto senza mezzi termini il commissario per l’agenda digitale, Neelie Kroes – . Non ha niente a che vedere con la protezione dei consumatori, ma piuttosto con la protezione della lobby dei tassisti” . Ma per il ministro dei Trasporti Brigitte Grouwels, l’attività di Uber “non è compatibile con le leggi […] e non rispetta le regole dei tassisti tradizionali” : così, qualunque autista della compagnia sorpreso a circolare nonostante il bando dovrà pagare una multa di 10mila euro. La lotta contro la app americana prosegue a tutto campo da parte dei tassisti europei : in Francia e in Italia, la categoria ha più volte scioperato contro l’arrivo di Uber sul mercato, che di fatto aumenta la concorrenza, sin qui immobilizzata da un settore basato sulla concessione di un numero prestabilito di licenze. Dal canto suo, l’azienda Usa sfrutta regolamenti nazionali desueti, che non prevedeonol’arrivo di realtà simili. Governi e giudici, per stemperare malumori interni, inventano escamotage da azzeccagarbugli.

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