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La birra italiana piace sempre di più, anche in U.K.

Birra artigianale

Birra artigianale

Nel 2022 le esportazioni di birra made in Italy, anche di piccoli produttori, sono aumentate in volume dell’8%. Destinazione principale: il Regno Unito.

 

In Italia si beve e si produce sempre più birra. Negli ultimi dieci anni sono addirittura triplicati i birrifici artigianali, che nel 2022 sfiorano ormai le 1100 unità e contribuiscono a far volare le esportazioni: il dato aggiornato fra gennaio e agosto ha visto una crescita a valore del 7,5% (da 158,1 milioni di euro a 170.3) e a volume dell’8% (da 247 milioni di a 267 milioni di litri). Il Paese in cui le birre italiane vendono complessivamente di più è il Regno Unito, con 63,6 milioni di euro di valore. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti e del Consorzio di tutela e promozione della birra artigianale italiana sulla base dei dati Istat nei primi otto mesi dell’anno.

La birra made in Italy acquista consensi

 

Un settore in fermento

Altro che nicchia, dunque. La birra artigianale in Italia ha un suo florido mercato, interno e internazionale. Sul settore si punta tanto da aver istituito una Giornata nazionale della Birra 100% Made in Italy e solo la filiera della birra artigianale italiana – dal campo alla tavola – offre lavoro a circa 93.000 addetti. “La crescita – sottolineano Coldiretti e il presidente del Consorzio della birra artigianale italiana, Teo Musso – ha fatto salire la domanda di materie prime 100% italiane, con il luppolo che da zero ha raggiunto oggi un milione di metri quadrati coltivati lungo la penisola, con 20 varietà nazionali, cui si aggiungono i 300 milioni destinati all’orzo per la produzione di malto da potenziare perché le sue 83mila tonnellate coprono al momento meno del 40% del fabbisogno nazionale”.

Fra i paesi in cui la birra italiana vende di più c’è il Regno Unito

 

Superati i 35 litri a testa

“Quest’anno i consumi nazionali di birra sono destinati a superare il record storico di oltre 35 litri pro capite per un totale – spiegano Coldiretti e Consorzio – di 2 miliardi di litri generando un volume di fatturato che, considerando tutte le produzioni, vale 9,5 miliardi di euro. Quasi 2 boccali su 3 sono riempiti con produzioni nazionali”.

di Daniela Faggion

 

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