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La Cassazione si schiera contro Anonymous

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Impossibile giustificare gli attacchi hacker di Anonymous con fini ideologici. Le azioni non sono in nessun caso assimilabili ad attività politiche e perciò vanno condannate e perseguite. A sostenerlo è la Corte di Cassazione , con una sentenza che ha confermato la custodia cautelare agli arresti per Gianluca Preite, che in nome del collettivo di pirati informatici si era intrufolato in alcuni siti governativi al fine di limitarne le attività. Per i giudici, quindi, le azioni degli hacker, anche quando esclusivamente dimostrative, vanno trattate come associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di accessi abusivi a sistemi informatici. La Cassazione ha specificato che “non è in discussione la liceità del gruppo Anonymous inteso nella sua dimensione complessiva su scala mondiale , ma si discute delle cellule che possono aver pianificato iniziative illecite” . La difesa, presieduta dall’avvocato Taormina, aveva provato a convincere la Corte della “finalità ideale dei valori perseguiti da Anonymous” .

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