Gli occhi del mondo saranno puntati sulla Cina per le Olimpiadi del 2008 e il paese ha deciso di prepararsi al grande evento eliminando, temporaneamente, le restrizioni per i giornalisti. Un decreto composto da nove articoli firmato dal Primo ministro Wen Jiabao stabilisce le regole che ufficialmente dovrebbero facilitare il lavoro dei giornalisti stranieri. Il regolamento avrà valore dal primo febbraio 2007 al 17 ottobre 2008: in questo periodo i giornalisti potranno effettuare reportage anche fuori da Pechino senza richiedere l’autorizzazione alle autorità provinciali, basterà il permesso delle persone che saranno intervistate. Le regole si applicheranno a tutta la Cina, comprese, in teoria, le aree sensibili come il Tibet, ha detto il portavoce del ministero degli Affari esteri Liu Jianchao. Inoltre, i giornalisti stranieri che avranno un accredito per le Olimpiadi non dovranno richiedere un visto per entrare in Cina. Il comitato organizzativo dei Giochi olimpici in gennaio pubblicherà una guida completa per i media stranieri che vorranno coprire l’evento. I giornalisti cinesi, però, non potranno lavorare per i mezzi di informazione stranieri. Nel paese, nel frattempo, e condizioni di lavoro per i giornalisti restano difficili: proprio nei giorni scorsi Zhao Yan, collaboratore del New York Times, è stato condannato a tre anni di galera in appello con l’accusa di forde.
La Cina allenta la morsa sui giornalisti

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