Internet e potere, un rapporto ambiguo, soprattutto in Cina. Il colosso asiatico, da sempre al centro di polemiche per la limitazione della libertà di informazione, ha ribadito la necessità della censura online, per limitare i contenuti sconvenienti e disordini sociali. “ Internet è una delle invenzioni tecnologiche più significative del XX secolo e rappresenta uno dei simboli più forti della forza di produzione avanzata dell’era contemporanea – si legge in un documento diramato da Pechino sullo stato del web in terra asiatica -. Ma la legge (e così i regolamenti sulla rete, ndr) proibisce chiaramente la diffusione di informazioni che contengano incitamenti alla sovversione, contro il potere stabilito, che vadano a minare l’ordine e l’unità nazionale” Continua, dunque, la repressione alla libera circolazione di notize. E’ di questi giorni la notizia che un tribunale di Chengdu, nella provincia del Sichuan, ha confermato in appello la condanna a 5 anni di prigione per Tan Zuoren , che sul suo blog aveva criticato la repressione del movimento studentesco del 1989 e il massacro di piazza Tiananmen.
La Cina sostiene la censura web

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