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La crisi del Mali è frutto del mancato sviluppo (The Guardian)

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Il Mali è a un passo dalla guerra civile. L’ennesima crisi di un paese africano va a scuotere gli equilibri della diplomazia internazionale. Il colpo di Stato da parte della fazione islamica ha scatenato le forze armate e la reazione della Francia:  “La Francia in guerra con il Mali” , titola Liberation , annunciando l’invio di truppe nel paese, per sedare l’insurrezione dei fondamentalisti. “La Francia triplica le truppe in Mali” , scrive Businessweek . “Andiamo per volontà di salvare il Mali” , spiega il presidente Hollande, ripreso da Les Echos . Sembra che però le truppe francesi non avranno il supporto di molti dei paesi Onu: “Nessun soldato americano sul suolo del Mali” , dice Associated Press , riportando le parole della Casa Bianca. Forse arriverà un contingente britannico, ma al momento nulla è confermato, così Le Figaro si chiede: “La Francia sarà la sola in Mali?” . Intanto, gli scontri nei pressi della capitale proseguono: “La Francia manda più soldati in Mali, mentre i bombardamenti continuano” , si legge su The New York Times . L’impressione è che a pochi importi davvero dell’ennesimo terremoto in un paese povero e politicamente poco importante, e che poco sia stato fatto per evitare il caos attuale. Come titola The Guardian , e come spesso accade in Africa, “La crisi del Mali è frutto del mancato sviluppo, non degli scontri militari” . Europa e Stati Uniti non sono privi di colpe.

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