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La Fieg lecca le ferite della stampa italiana

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Non cessano le difficoltà dell’editoria nostrana. Lo conferma il rapporto Fieg, che snocciola dati preoccupanti in riferimenti all’ultimo triennio, in cui i ricavi del settore sono diminuti del 2,2%, a causa soprattutto dell’emorragia pubblicitaria: tra il 2009 e il 2011, gli investimenti in adv su carta stampata sono calati del 5,7%.   Per far fronte all’erosione dei guadagni, gli editori hanno ridotto i costi gestionali (-14% in due anni), spesso con licenziamenti e riassetti, ma il declino per il momento non si ferma. “Le prospettive per il 2012 non appaiono migliori in rapporto a una situazione complessiva del mercato pubblicitario che non sembra riprendersi” , dice il rapporto Fieg.   L’unico comparto in crescita è quello dei ricavi online , in salita del 38% nel 2010 e del 32% nel 2011. I giornali web richiamano pubblicitari e lettori (+50% degli utenti – fino a 6 milioni – dal 2009 a oggi), oltre a costare meno dei corrispettivi cartacei. Ma i guadagni ottenuti su internet non consentono di coprire il rosso dell’intera industria.

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