Per far decollare la vendita dei giornali, in calo del 3,1% nel 2006 e del 15% dal 2000, le Nouvelles Messageries de la presse parisiennem (Nmpp), i primi in Francia per la distribuzione, puntano ad aumentare i punti di vendita e a remunerare meglio gli edicolanti. Obiettivo di questo piano, ha scritto il quotidiano “Le Monde” è quello di ” permettere ai giornali di migliorare le loro vendite e colmare il loro ritardo sui vicini europei “. Secondo gli ultimi dati riportati dal giornale, il numero dei prodotti venduti dalle Nmpp, che controllano l’80% della distribuzione, è aumentato in 10 anni del 40% mentre il volume delle vendite ha registrato un calo del 22%. Dai 40.000 punti di vendita dei giornali del 1952 si è passati nel 2006 a 22.000. In Germania sono 115.825, in Gran Bretagna 54.000 e in Italia 35.350 Ciò significa, scrive il quotidiano, che c’è un giornalaio per ogni 2.000 abitanti contro gli 800 in Germania, i 1.000 in Gran Bretagna i 1.400 in Spagna e i 1.600 in Italia. Per trovare un giornale, il francese è ora costretto a camminare fino a un quarto d’ora e sono “sempre più rari quelli che lo fanno”. Nel paragone con gli altri paesi europei, la Francia è quello con il costo di distribuzione meno alto (36% del prezzo di vendita della testata). In compenso è anche quello che rimunera di meno i giornalai, con una percentuale del 13/15% del prezzo di vendita contro il 19% dell’Italia, il 20% della Germania, il 23% della Spagna e il 26% della Gran Bretagna. Ora le Nmpp puntano ad aumentare il numero dei giornalai di 5.000 entro il 2010. Le messaggerie parigine vogliono anche ridurre il volume delle rese che nel 2006 hanno toccato il 40,6% dei quotidiani nazionali e il 39,9% dei periodici.
La Francia prova a rilanciare la carta stampata

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