Come sarebbe stato Facebook se fosse esistito agli inizi del Novecento? A riportare indietro nel tempo il social network ci hanno pensato il Musèe de la Grande Guerre du Pays de Meaux Facebook 1914 . L’iniziativa è nata con lo scopo di raccontare la Prima Guerra Mondiale non più attraverso libri o film, come solitamente avviene a scuola, ma attraverso il profilo di un protagonista immaginario: Léon Vivien , insegnante francese partito in guerra dopo aver lasciato a casa sua moglie Madeleine, incinta. Più di 57mila persone per mesi e mesi hanno seguito le giornate al fronte di Léon, le sue ansie e le sue paure, tra post e interessanti immagini dell’epoca, passati sotto il controllo dello storico Jean Pierre Vernay. Sul suo profilo Léon descrive il conflitto, ripercorrendone i principali avvenimenti : dall’assassinio a Sarajevo dell’Arciduca Francesco Ferdinando ( “L’archiduc François Ferdinand assassiné!”, si legge nel suo primo post del 28 giugno 1914 ) all’incontro con le truppe tedesche: ” Oggi abbiamo visto il nostro primo tedesco, o meglio ciò che ne è rimasto: un berretto grigio sopra una croce nera”, scrive Léon. Giorno dopo giorno, il giovane soldato francese racconta la sua Prima Guerra Mondiale , ma chi sperava in un lieto fine, si è sbagliato. A casa non è mai tornato, non ha potuto riabbracciare la sua Madeleine né il figlio che la donna portava in grembo: è stato ucciso. “I tedeschi stanno caricando. Io sono un soldato di Crécy, un fante senza armatura. Ho paura, Madeleine, Ti amo. Sono arrivati ”, si legge nell’ultimo post del valoroso Léon scritto il 22 maggio del 1915.
La Grande Guerra raccontata su Facebook

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