Il nuovo ddl che disciplina il settore tv cambia il concetto di posizione dominante e impone a Rai e Mediaset di spostare una rete solo sul digitale. Ecco tutte le novitàUna rete Rai e una Mediaset devono uscire dall’analogico entro il 2009. Scompare il Sic (Sistema integrato delle comunicazioni) e cambia la ridistribuzione della raccolta pubblicitaria. Sono queste alcune delle principali novità introdotte dal disegno di legge Gentiloni che disciplina il settore televisivo, approvato dal Consiglio dei ministri. Il testo riforma la legge Gasparri, regola il settore nella fase di transizione al digitale. La nuova normativa ridà equilibro al sistema della raccolta pubblicitaria, finora sbilanciato a favore della Tv. Stabilisce che sono in posizione dominante i soggetti che superano la soglia del 45% delle risorse pubblicitarie. Le Tv non saranno oggetto di multe e sanzioni, ma si applicherà a chi viola il tetto una misura di riduzione dell’affollamento orario della pubblicità dal 18% al 16%. Si prevede poi il trasferimento di una rete analogica sul digitale entro il 2009 per Rai e Mediaset. Tutte le reti saranno in digitale entro il 2012. Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, Rai e Mediaset dovranno comunicare un piano per cedere le frequenze di una rete entro il 2009. Potranno farle mettere all’asta dallo Stato o venderle ad altri editori. Il testo interviene anche sulla distribuzione delle frequenze, punto che nella Gasparri era stato oggetto dell’apertura di una procedura d’infrazione da parte della Commissione europea. La Ue aveva contestava la legge laddove impediva l’accesso nel mercato della sperimentazione del digitale a coloro che non operano già nell’analogico.La riforma punta a ridistribuire le frequenze: quelle che saranno liberate dalla migrazione obbligatoria dei due canali analogici sul digitale dovrannoobbligatoriamente essere vendute, o date allo stato e messe all’asta. Inoltre, nessun editore Tv potrà avere più del 20% della capacità trasmissiva sul digitale e, sempre sul digitale, ci sarà l’obbligo di separazione societaria – ma non proprietaria – tra fornitura di contenuti e operatori di rete. La riforma introduce anche una serie di norme che rafforzano le garanzie pubbliche nel sistema dell’Auditel: le norme interverranno nei casi in cui i responsabili della rilevazione degli ascolti siano società partecipate a loro volta da società oggetto della rilevazione stessa. Per quanto riguarda la Rai, viene archiviata la sua quotazione in borsa e nelle prossime settimane il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni presenterà le line guida di un progetto di legge specifico sulla Rai.
LA LEGGE GENTILONI

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