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La pubblicità tiene, in digitale

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Innovazione e sperimentazione, soprattutto nei canali digitali. Sono queste le parole d’ordine per le aziende che investono in pubblicità, sempre meno affezionate agli strumenti di comunicazione classici come tv, stampa e affissioni, e maggiormente disposte a spendere sul digitale. Lo scenario, come emerge dallo studio Comunicare Domani condotto annualmente da AssoComunicazione , prevede di chiudere il 2012 con una contrazione della raccolta pubblicitaria del 7% (per un valore di 8.650 milioni di euro , la cifra più bassa dell’ultimo decennio), con l’unica eccezione del digitale, che cresce del 12,7%.    Il mercato degli investimenti pubblicitari sta dunque vivendo una profonda trasformazione : ridimensionamento a causa del persistere della crisi economica, ma anche ridistribuzione dei pesi dei vari strumenti. La televisione resta ancora il mezzo preferito, raccogliendo il 51% degli investimenti (-1% rispetto al 2011); seconda è ancora la stampa, con il 22% della raccolta, e al terzo posto per quota di mercato si posiziona ormai il digitale, con il 15% (la radio è al 5,9%, le affissioni al 5,5%).   Unico protagonista della crescita è dunque il comparto dei mezzi digitali , dove le aziende investiranno nel 2012 1.309 milioni di euro. Un fenomeno destinato a consolidarsi è poi la preferenza per il video advertising sul web , che nel 2012 registrerà una crescita esponenziale del 93% (pur restando in termini assoluti ancora su cifre limitate, 88 milioni di euro di raccolta), a conferma che il prodotto audiovisivo, già protagonista per anni nella pubblicità televisiva, sta dilagando anche sul web.

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