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La Rai fra Berlusconi, Celentano e le nomine

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La Rai? Nelle mani della sinistre. Sky? Anche. Così Silvio Berlusconi nel libro di Bruno Vespa. Secondo il presidente del Consiglio la Tv di Stato andrebbe privatizzata – “Un azionista privato potrebbe gestire la Rai con criteri diversi, ancorché si debba ricordare il ruolo di servizio pubblico che questa dovrebbe ricoprire ” – ed è al momento ” ancora saldamente nelle mani dei partiti della sinistra. Basti guardare l’appartenenza sindacale della grande maggioranza dei giornalisti Rai…” . Stessa situazione, secondo il premier, alla corte di Rupert Murdoch: “Sky è un colosso mondiale e oggi ha tutte le simpatie della sinistra perché è un concorrente di Mediaset”.   Ha detto la sua sulla Rai, durante una puntata di Novecento , anche Adriano Celentano : “Se non torno in televisione un motivo c’è, e Baudo lo sa…Con la dirigenza è difficile trovare un accordo. Faccio parte della lista dei cancellati dal dittatore generale della Rai”, ha dichiarato il molleggiato.   Dalle parti di Viale Mazzini, intanto, slitta ancora la questione delle nomine. Stando a quanto si apprende da fonti consiliari, il punto non sarebbe stato inserito all’ordine del giorno della seduta di giovedì mattina. Dunque appaiono per il momento rinviate le sostituzioni di Corradino Mineo con Franco Ferraro a Rainews e di Massimo Liofredi con Susanna Petruni a Raidue , cambiamenti di cui si parla da settimane ma che, probabilmente, vista la difficoltà di trovare un equilibrio nella maggioranza del Cda, non riescono a vedere la luce. Qualche novità invece potrebbe esserci per quanto riguarda i vertici dei canali digitali anche se, stando all’ordine del giorno, non si tratterebbe di vere e proprie nomine ma di ” eventuali deleghe operative”. La scorsa settimana il direttore generale, Mauro Masi, avrebbe portato in consiglio un corposo pacchetto di nomine che prevedevano anche il cambio di direzione a Raidue e Rainews. Alle voci sulle sue proposte – che avrebbe dovuto presentare giovedì 27 ottobre – i tre consiglieri di centrosinistra avrebbero annunciato l’intenzione di disertare la riunione. Di qui la decisione del presidente Paolo Garimberti di sconvocare il consiglio e rinviarlo a giovedì 4 novembre.

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