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La tecnologia e gli italiani

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration

L’Istat fotografa il rapporto delle famiglie e delle imprese nostrane con l’Ict. In casa dominano tv e cellulare, nelle aziende cresce internet. Televisore e cellulare onnipresenti nelle famiglie italiane, mentre quasi tutte le imprese di casa nostra con più di dieci addetti hanno almeno un pc. E’ la fotografia che emerge da due rapporti dell’Istat intitolati rispettivamente “Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione: disponibilità delle famiglie e utilizzo degli individui. Anno 2006” e “L’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle imprese. Anno 2005-2006” . Nelle famiglie i beni più diffusi sono la televisione, presente nel 93,9% di quelle intervistate, e il cellulare (82,3%). Seguono il videoregistratore (63%), il lettore Dvd (50,7%), il pc (46,1%), l’accesso a internet (35,6%). L’87,8% delle famiglie possiede ancora il televisore analogico di tipo tradizionale, mentre il 5,2% ne possiede uno digitale. Rispetto al 2005, il bene che ha registrato l’incremento maggiore è stato il telefono cellulare (dall’80,8% all’82,3%) seguito dal pc (dal 43,9% al 46,1%). Sul fronte internet si registra un aumento della quota di famiglie con connessione a banda larga (linea telefonica Adsl o altro tipo di connessione a banda larga), che passa dall’11,6% al 14,4%. Tra le famiglie l’Istat osserva un forte divario tecnologico dovuto soprattutto a fattori di tipo generazionale, culturale ed economico. Quelle costituite di soli anziani continuano a essere escluse dal possesso di beni tecnologici: il 5,5% di esse ha il pc, il 2,8% ha l’accesso a internet ed è quasi del tutto inesistente la diffusione di connessioni a banda larga (1,1%). L’unico bene diffuso tra gli anziani, a parte il tv color, è il cellulare (45,3%). Nelle famiglie con almeno un minorenne la presenza di beni tecnologici è predominante: il pc è presente nel 69,7% dei casi, l’accesso a internet nel 51,8% e il cellulare ha raggiunto i livelli della tv (96%). Alta anche la percentuale della connessione a banda larga (21,1%). Il picco di utilizzo del pc si ha tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 75%) e per internet tra i 15 e i 24 anni (oltre il 67%), per poi decrescere con l’aumentare dell’età. Le ragazze di 18-19 anni usano internet più dei loro coetanei maschi: il 70,4% contro il 66,8%. In generale, utilizzano il pc il 46,9% degli uomini di 3 anni e più a fronte del 36,1% delle donne della stessa età, e navigano in internet il 39,5% degli uomini di 6 anni e più rispetto al 29% delle coetanee. Dal punto di vista territoriale, l’uso di pc e internet è più diffuso nel Nord-Ovest (rispettivamente 46,4% e 39%), mentre nel Sud e nelle Isole le percentuali di utilizzo sono più basse (intorno al 35% per il pc e al 27% per internet). Il luogo privilegiato di utilizzo del pc è la propria casa: l’81,3% delle persone che ha utilizzato il pc negli ultimi tre mesi lo ha fatto dalla propria abitazione. Segue il posto di lavoro (41,2%), il luogo di studio (21,9%), la casa di altri (19,8%) e altri luoghi (14,4%). Per internet si riscontra una situazione molto simile con il 74% degli utenti che lo usa da casa, il 41,4% dal luogo di  lavoro, il 16,2% dal luogo di studio, il 20,2% da casa di altri e il 13,1% da altro luogo. L’attività principale che si fa su internet è mandare e ricevere mail tramite la posta elettronica (76,4%). Seguono la ricerca di informazioni su merci e servizi (60%) e altre attività di ricerca di informazioni (64,9%). Bene anche la quota di internauti che usa il web per servizi relativi a viaggi e soggiorni (38,9%) e per ottenere informazioni dai siti della Pubblica amministrazione (37,4%).Fra i giovani 15-24enni oltre il 43% usa internet per chattare. Rispetto al 2005 cresce la pratica di acquistare su internet, passando dal 15,2% al 20,6% degli utenti negli ultimi dodici mesi (da 2 milioni 647 mila persone a 3 milioni 874 mila). Nel mercato online al primo posto si collocano i viaggi e soggiorni (compresi i biglietti ferroviari, aerei, ecc.) ordinati e/o acquistati dal 35,8% delle persone che fanno acquisti in rete. Seguono libri, giornali, riviste e materiale per la formazione a distanza (28,7%), ricariche telefoniche (24,4%), film e musica (23,5%), attrezzature elettroniche (20,8%), abiti e articoli sportivi (20,6%), software per computer (20,1%), biglietti per spettacoli (18,4%) e hardware per computer (14,7%). Le donne acquistano più frequentemente viaggi (41,1%) e libri, giornali e riviste (31,9%) mentre gli uomini anche i film e la musica (25,9%) oltre che le ricariche telefoniche (25,3%). I giovani invece prediligono articoli e abiti sportivi (41,2% fra i 15 e 19 anni e il 35,6% dei giovani tra 20 e 24 anni) e i film e la musica (il 32,6% dei ragazzi 15-19enni e il 36,2% dei giovani 20-24enni). Rispetto agli altri paesi europei l’Italia risulta essere in ritardo per la presenza di internet nelle case: nel nostro paese, che è quindicesimo in classifica, sono collegate il 40% delle abitazioni, mentre la media europea è del 52%. Vicino a noi ci sono paesi come la Francia (con un tasso di penetrazione del 41%), la Spagna (39%) e il Portogallo (35%). Olanda, Danimarca e Svezia guidano la classifica con percentuali rispettivamente dell’80, 79 e 77. In coda c’è la Grecia con il 23% delle famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 64 anni che possiede un accesso alla rete. L’utilizzo di internet è leggermente al di sotto della media europea anche nelle industrie italiane con più di dieci addetti, con una percentuale del 93% contro una media Ue del 94%. L’Italia è in ritardo anche nell’accesso a internet a banda larga (70% contro una media europea del 75%). Le imprese italiane sono lontane dalla media europea per i siti web (57% rispetto al valore medio del 65%) mentre si collocano al secondo posto, dopo la Finlandia, per quanto riguarda l’e-government (87%). A gennaio 2006, le imprese italiane che dispongono di almeno un pc rappresentano il 96,4% del totale di quelle con almeno dieci addetti. Rispetto al 2005, i lavoratori che utilizzano il computer almeno una volta a settimana sono il 39,8% contro il 38,4% dell’anno scorso. Le imprese di maggiore dimensione (250 addetti e oltre) e quelle localizzate nel Centro e nelle regioni del Nord-Ovest segnalano livelli di utilizzo più elevati con valori superiori al 43%. Il 28,2% utilizza pc connessi a internet. Il 94% delle imprese informatizzate utilizza la posta elettronica, il 96,4% dispone di internet, il 58,8% possiede un proprio sito web, il 34,6% connette i propri computer con reti intranet e il 13,4% utilizza extranet. I collegamenti a banda larga sono presenti nel 72,2% delle imprese informatizzate, i modem analogici nel 22,3% e l’Isdn nel 28,7%. Le connessioni wireless sono utilizzate dall’11,6% delle imprese informatizzate contro il 7,8% dell’anno precedente. Per quanto riguarda l’utilizzo della rete, l’81,1% delle imprese si connette a internet per accedere a servizi bancari o finanziari, il 65,6% per acquisire informazioni sui mercati e il 51,6% per acquisire dati e informazioni in formato digitale. Internet è molto utilizzato anche come canale di comunicazione nei rapporti fra le imprese e la Pubblica amministrazione: nel corso del 2005, il 93,1% di quelle connesse a internet ha utilizzato la rete per usufruire dei servizi offerti online dalla Pa. Nel 2006, il 95,1% delle imprese utilizza il web soprattutto per il marketing dei propri prodotti/servizi. Scarsa invece la percentuale di aziende che effettuano acquisti online, che nel 2005 è pari al 27,9. Solo il 3,8% nel 2005 ha fatto ricorso alle vendite online per un valore complessivo del 2% del fatturato totale. Le imprese che vendono via internet hanno come clienti principali le amministrazioni pubbliche e le altre aziende, da cui proviene l’81,5% del fatturato del mercato online. Il restante 18,5% proviene dagli individui e dalle famiglie. Sul fronte della sicurezza informatica l’Italia è in linea con gli altri paesi europei. A gennaio 2006, il 93% delle imprese utilizza almeno uno strumento per la sicurezza della rete, contro una media Ue del 92%. I più utilizzati sono i software antivirus (98,7%), firewall (71,1%) e back up dei dati (65,7%). Sono meno diffusi gli altri sistemi basati su tecniche come ID biometrici e codici Pin (19%), la crittografia (14,4%), le procedure di autenticazione e codificazione quali la firma digitale (12,3%). • Paola Giudiceandrea  

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