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La Turchia nel pieno della rivolta (Cnn)

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Ormai da una settimana, in Turchia si susseguono scontri tra la polizia e i dimostranti che, da Istanbul ad Ankara, sono scesi in piazza per protestare contro le politiche del premier Recep Erdogan: “La Turchia nel pieno della rivolta”, dice un servizio di Cnn, raccontando la resistenza dei manifestanti, che accusano Erdogan di fascismo e di politiche restrittive per la libertà dei cittadini. Il Paese, sotto la sua guida, “ha raggiunto tassi di crescita incredibili”, come fa notare il Financial Times, ma “la polarizzazione sociale è aumentata”, come ribatte The Independent. “I dimostranti chiedono le dimissioni di Erdogan”, si legge su The Guardian. “Sotto accusa anche le forze dell’ordine”, scrive il Daily Mail, che parla di violenze e pestaggi gratuiti nelle strade di Istanbul. Lo scontro, oltre che fisico, è istituzionale: le proteste si sono propagate a macchia d’olio ed Erdogan si è apertamente schierato contro il web 2.0 definendo i social network “la peggior piaga della società” (TechCrunch). Inutile dire che la rete ha risposto a tono, con Huffington Post che parla di “Turchia in lacrime” e dell’assalto “ingiustificato” a internet.

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