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LA TV SARà SEMPRE PIù PAY

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I ricavi da servizi televisivi a pagamento sfioreranno i 3 miliardinel 2008 e il satellitare continuerà a crescere. Lo dice ITMedia.Il mercato televisivo italiano è uno dei più floridi di tutta Europa e toccherà nel 2006 gli 8 miliardi di euro con una crescita dell’8,2% rispetto ai 7,4 miliardi registrati nel 2005. E il futuro si prospetta positivo con un incremento del 7,4% annuo fino al 2008, quando supererà i 9 miliardi. Ma sarà un mercato sempre più a pagamento: il maggiore dinamismo arriverà da pay tv, satellite e digitale terrestre, a scapito della tv generalista di Rai, Mediaset e La7. Sono queste le prospettive emerse dal rapporto di ITMedia Consulting intitolato “Il mercato televisivo in Italia: 2006-2008. Analisi e prospettive”.Sul fronte del finanziamento, la maggiore fonte nel 2005 è stata la pubblicità con quasi 4 miliardi. Alla fine dello scorso anno i ricavi da pay tv erano già superiori a quelli derivanti dal canone radiotelevisivo: 1 miliardo 760 milioni della pay tv contro 1 miliardo 480 milioni del canone. Nei prossimi anni i ricavi da pay tv sono destinati a crescere più rapidamente delle altre risorse del sistema arrivando a toccare i 2 miliardi 864 milioni nel 2008. Le imprese hanno finanziato il settore per il 54% mentre le famiglie hanno contribuito per il 44%, canone compreso. Nel 2008 sarà raggiunto l’equilibrio e ciascuna delle due componenti finanzierà il sistema per il 48%. Le restanti risorse deriveranno da ricavi da vendite all’ingrosso di canali tra operatori del mercato.Il segmento più dinamico sarà quello dei servizi televisivi a pagamento, dove a farla da padrona sarà la piattaforma satellitare, anche se vedrà ridurre la propria quota di mercato, a vantaggio delle offerte su piattaforme alternative come il digitale terrestre (Dtt), la tv via internet (IpTv) e su supporti mobili. Proprio il mercato della tv digitale terrestre, in continua crescita, darà le maggiori soddisfazioni nei prossimi anni. Alla fine del 2005 valeva meno del 30%, pari a 2 miliardi, del valore complessivo del mercato televisivo; alla fine del 2006 rappresenterà il 32% del totale e nel 2008 il 39%, pari a 3,5 miliardi. In crescita anche la diffusione della tv digitale: dal 38% nel 2005 si arriverà al 63% nel 2008. Nel Dtt la risorsa che crescerà maggiormente sarà la pubblicità grazie agli investimenti degli operatori per il rilancio della nuova tecnologia come piattaforma multicanale gratuita. Tuttavia, il mercato continuerà a essere finanziato principalmente da ricavi da offerte a pagamento. Un importante veicolo della diffusione del Dtt è stato il lancio dei servizi pay per view delle partite di calcio del campionato di serie A nel gennaio 2005. Alla fine del 2005 c’erano quasi 2 milioni di utenti di servizi a pagamento del Dtt e ci si aspetta di arrivare a 4 milioni nel 2008, quasi il 20% del totale. La diffusione di questa tecnologia presso le famiglie potrebbe raggiungere, secondo il rapporto, 7,8 milioni nel 2008, pari a oltre un terzo delle famiglie tv. Nonostante l’avvento del Dtt la pay tv via satellite continua a rappresentare una parte preponderante del segmento dei servizi tv a pagamento. L’offerta del Dtt è strutturata in pay per view con il metodo delle carte prepagate, non tramite abbonamento, metodo invece utilizzato da Sky Italia. ITMedia prevede che i ricavi della piattaforma satellitare aumentino fino ad arrivare a quasi 2 miliardi nel 2006, mentre le offerte Dtt arriveranno quasi a triplicare i ricavi fino a 161 milioni con un ritmo di crescita medio annuo dell’11%. La stima è che alla fine del 2006 saranno 4 milioni le famiglie abbonate a un’offerta Sky, il 17,6% del totale (a fine giugno erano 3 milioni 840 mila). Come conseguenza della crescita del Dtt e del satellitare, decrescerà l’importanza del mercato analogico: nel 2005 rappresentava il 73% del totale del sistema televisivo, nel 2006 scenderà al 68% e nel 2008 al 61%.Nel 2005 il principale operatore è stato Mediaset con una quota del 36%, seguito da Rai (35%) e Sky Italia (24%). Nel 2006 Rai e Mediaset perderanno quote, rispettivamente al 33% e al 35%, mentre Sky crescerà al 27%. Nel 2008 si ridurranno ulteriormente le quote di Rai e Mediaset (rispettivamente 31% e 33%) e Sky Italia arriverà al 29%. Il mercato pubblicitario, che resta la risorsa primaria di finanziamento, risulta stagnante con Mediaset leader del mercato: ha conquistato il 63% delle risorse nel 2005, quota che diventerà del 61% alla fine del 2008. Sarà in crescita solo Sky Italia, la cui quota di mercato raddoppierà rispetto al 2005 passando dal 3% al 6% nel 2008.• Paola Giudiceandrea

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