Per promuovere la tv mobile in Europa è indispensabile avere servizi disponibili ovunque e in qualsiasi momento, offerte commerciali attraenti, dispositivi interoperabili, disponibilità delle frequenze radio e regolamentazione snella delle licenze. Lo ha dichiarato Viviane Reding, Commissaria responsabile delle telecomunicazioni. La Commissione, che sta preparando una comunicazione in materia, sottolinea la necessità di disporre di una strategia comunitaria proattiva e coordinata per questo settore. La nuova piattaforma di distribuzione dei contenuti audiovisivi può, secondo l’esecutivo Ue “creare nuove opportunità commerciali per i creatori di contenuti e i fornitori di servizi, offrire nuovi servizi a valore aggiunto ai cittadini e creare occupazione in Europa” “Con un mercato mondiale del valore stimato di 11,4 miliardi di euro nel 2009, la televisione mobile offre all’Europa la possibilità di combinare i propri punti di forza nel settore delle comunicazioni mobili con la ricchezza e la diversità che caratterizzano il settore europeo degli audiovisivi – ha affermato Viviane Reding -. Sono tuttavia delusa dalla mancanza di progressi a oggi. Per sfruttare pienamente i vantaggi di questo mercato ed esportare un modello europeo per la televisione mobile, così come abbiamo fatto con il GSM per la telefonia mobile, l’industria e gli Stati membri devono collaborare più strettamente per definire una strategia comune, confrontare le tecnologie, analizzare gli eventuali ostacoli giuridici, mettere a disposizione le necessarie frequenze radio ovunque in Europa e scegliere insieme il modo migliore di garantire l’adozione rapida e generalizzata della televisione mobile da parte dei cittadini europei, preferibilmente sulla base di una norma unica. È arrivato ormai il momento di elaborare un nuovo modello di televisione mobile che ne garantisca il successo economico in Europa”. Nel luglio 2006 la Commissione ha incoraggiato l’istituzione dello European Mobile Broadcasting Council (EMBC, Consiglio europeo della radiodiffusione mobile). I lavori di questo gruppo e le discussioni con gli Stati membri, precisa una nota, “serviranno all’elaborazione di una comunicazione della Commissione sulla televisione mobile la cui pubblicazione è prevista per la metà del 2007”. Le discussioni in seno all’EMBC non hanno registrato progressi concreti. “Mi aspettavo di più in termini di soluzioni proposte”, ha dichiarato la Reding. La Commissione ha già investito circa 40 milioni di euro nella ricerca legata alla televisione mobile e ha sostenuto l’introduzione delle norme aperte di diffusione video digitale (open DVB) che riguardano anche la radiodiffusione mobile. Per l’adozione su vasta scala della tv mobile è necessaria la disponibilità di spettro radio. La Commissione sta esaminando anche il potenziale di altre bande di frequenza, quali la banda S e la banda UHF, oltre alla banda L.
La Ue chiede una strategia coordinata e proattiva per la tv mobile

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