di Giorgio Bellocci Elegante, divertente, caratterizzato da toni bassi e educati, e sempre con ospiti di grande livello… E’ una fortuna che Deejay chiama Italia , il programma condotto ogni giorno alle 10 da Linus e Nicola Savino sull’omonimo network del titolo, venga trasmesso anche in televisione (su Deejay Tv, in contemporanea con la diretta radiofonica e in replica alle 23). Il talk è uno dei rari casi in cui la versione televisiva offre qualcosa in più rispetto alla radio: basta pensare ai fuori onda quando una canzone o la pubblicità interrompono il flusso radiofonico. In quel momento, colti dalle telecamere, gli ospiti di Linus e Nicola Savino (scrittori, cantanti, sportivi, attori artisti di ogni genere) si staccano da quel minimo di copione pre-ordinato e si mostrano sia pure per pochi minuti a nudo e senza filtri. C’è chi cazzeggia con i conduttori, chi va in bagno, chi spende una riflessione seria sulle notizie del giorno, chi sul concerto del giorno prima, e così via. Uno spettacolo bello. E’ una grande fortuna invece che non vi sia la versione televisiva de La Zanzara , super hit di Radio 24 e appuntamento sempre più protagonista nell’immaginario italico grazie alla conduzione spregiudicata di Giuseppe Cruciani. Molto si è scritto sul mistero di una trasmissione che riscuote un enorme successo malgrado il fatto che il conduttore passi gran parte del suo tempo a litigare pesantemente con gli ascoltatori, se non con gli ospiti (politici, giornalisti, opinionisti, ecc.). Una cosa è certa, e chiude ogni “scandalo” riguardo all’atteggiamento indulgente della radio di Confindustria verso Cruciani: gli inserzionisti sgomitano per piazzare la pubblicità durante La Zanzara , un successo straordinario in termini di ascolto. Punto e basta, per la qualità e la nicchia passare in un altro momento… Questo naturalmente non può tutelare per diritto divino La Zanzara da aspre critiche, che però devono essere bene calibrate per non arrivare, per paradosso, a fare il gioco del furbo Cruciani e della sua spalla David Parenzo. Tornando a una “non versione televisiva” è per esempio una manna dal cielo aver risparmiato gli occhi dall’indecente intervento razzista del poco onorevole Mario Borghezio ai danni del neo ministro all’Integrazione Cécile Kyenge! Il 29 aprile l’ineffabile e recidivo leghista ha dichiarato nel corso de La Zanzara : “Questo è un governo del bonga bonga, vogliono cambiare la legge sulla cittadinanza con lo ius soli e la Kyenge ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo. Lei è italiana? Il Paese è quello che è, le leggi sono fatte alla cazzo…”. Raccolta pubblicitaria e ascolti da capogiro non devono far passare in secondo piano l’enorme responsabilità di Cruciani nell’avere dato voce a Borghezio, dopo avergli fornito degli assist notevoli (come si può dedurre ascoltando l’audio dell’intervento). Per non dire della scelta del conduttore di non dissociarsi da colui che ormai è uno dei suoi ospiti quasi fissi (ed è sempre la stessa musica). Si metta a referto e magari si chieda un giorno un parere a Confindustria.
La Zanzara? Mai in televisione per carità…

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