La produzione cinematografica italiana ha i numeri a posto, ma si trova di fronte a un mercato in difficoltà e in trasformazione .E’ questo il primo elemento che è emerso dall’esposizione dei dati 2011 della produzione italiana, presentati dal direttore generale per il Cinema, Nicola Borrelli e dai presidente dell’ Anica , Riccardo Tozzi. I film prodotti nel 2011 sono stati 155, 13 in più rispetto all’anno precedente e anche l’i nvestimento da capitali italiani è stato abbastanza stabile rispetto al 2010, toccando quota 333 milioni di euro . Importante il contributo pubblico e soprattutto quello relativo alla norma del tax credit che ha portato alla produzione una cifra intorno ai 68 milioni di euro (21%) che, sommati al contributo pubblico tradizionale (28 milioni di euro), porta a un investimento complessivo dello Stato per il cinema di 96 milioni di euro, ovvero il 29% degli investimenti italiani complessivi. Problematica la programmazione di cinema italiano nelle televisioni, sia generaliste che satellitari e digitali : le sole 34 prime visioni di cinema nazionale in tv nel 2011, e una quota intorno al 20% di programmazione di pellicole italiane su Sky, contro il circa 40% di quota nazionale in sala, sono gli elementi critici su cui lavorare.
L’Anica guarda i numeri del cinema

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