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Le aziende prime vittime degli hacker

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Gli obiettivi più facili per i pirati informatici sono le piccole e medie imprese . Secondo un’indagine pubblicata da Websense e condotta dal Ponemon Institute, il 66% delle aziende non ha infrstrutture adatte a contrastare le azioni degli hacker. In Italia, se possibile, la situazione è ancor peggiore : il 54% pensa di non essere sufficientemente protetto contro gli attacchi via web, mentre il 66% dubita seriamente della possibilità di impedire il futro di informazioni sensibili. Inoltre, l’82% ritiene che le minacce informatiche non siano nemmeno rilevate dalle architetture di sicurezza della propria azienda. La ricerca ha coinvolto 5mila professionisti operanti nel campo della sicurezza informatica , con un’esperienza di almeno dieci anni, in 15 diversi Paesi. I risultati evidenziano la necessità di una maggiore informazione sulle minacce e di maggiore protezione generale.   Il fenomeno della pirateria è crescente, anche nel nostro Paese : in Italia, nel corso del 2013, il 49% delle compagnie campione ha sperimentato uno o più attacchi informatici, con accesso alle reti o ai sistemi aziendali, mentre il 68% non ha ricevuto alcun allarme in diretta, non potendo così reagire in maniera rapida. Gli hacker, con le loro incursioni, portano un danno d’immagine ma anche economico alle aziende: la pirateria non è più una questione da nerd.

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