Mentre Google prosegue nella sua impresa di digitalizzazione del sapere mondiale con il progetto Google Books, nella contea inglese dell’Essex 31 delle 73 biblioteche pubbliche si tengono ben strette i libri e cambiano sistema di etichettatura con il coinvolgimento degli utenti. La nuova etichetta intelligente è la Rfid (radio frequency identification) che permette lo scanner digitale su lettori appositi che vedranno gli utenti stessi impegnati alla gestione del materiale richiesto e lasciando più tempo agli impiegati pubblici per sbrigare pratiche amministrative. L’etichetta, inoltre, è valida anche come sistema anti-taccheggio. Sponsor dell’iniziativa sono la British Telecom e il County Council dell’Essex che in circa un anno e mezzo hanno speso 1,8 milioni di euro per completare l’etichettatura. Il primo esempio di questa tecnologia all’opera tra le mura di una biblioteca è però quello di Norwich, dove il servizio è attivo dal 2000. Il prezzo dei chip nelle etichette Rfid è intanto sceso negli ultimi 5 anni e costano ora un terzo rispetto a prima. Il sistema stato inventato dalla ditta Intellident su richiesta di Tesco e Marks and Spencer, colossi britannici della grande distribuzione organizzata.
Le biblioteche dell’Essex abbracciano la Rfid

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