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Le città italiane come le metropoli europee. Lo sport urbano diventa una realtà diffusa

Milan, Italy - May 09, 2017: people on kayak along the Naviglio Grande canal waterway in Milan, Italy, at sunset.

Mentre è in corso la discussione sulla riapertura di tutti gli impianti sportivi e la piena ripresa delle attività, una ricerca dell’istituto Piepoli rivela che il 70% degli intervistati svolgerà in futuro attività sportiva outdoor. Un trend che pone di fronte alla necessità di riprogettare le città italiane a misura di sport, al pari di quanto avviene in altre realtà internazionali. 

Le frontiere dello sport si sono ormai spostate da campi e palazzetti a strade e piazze, complice una necessità che è diventata virtù, di fronteggiare un’emergenza sanitaria che ha via via compromesso i circuiti privati di gestione del tempo libero, oltre alla nuova tendenza di associare l’attività fisica al benessere anche psichico. 

La ricerca dell’Istituto Piepoli, su un campione di 500 italiani rappresentativo della popolazione italiana dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche e Ampiezza Centri proporzionalmente all’universo di riferimento, rivela che il 70% degli intervistati svolgerà in futuro attività sportiva outdoor. Un trend destinato ad aumentare e che è diffuso in modo omogeneo su tutto il territorio italiano. Da Nord a Sud, dai 18 anni agli over 55. 

Questa tendenza era già emersa con l’inizio della pandemia, quando il 47% del campione intervistato aveva dichiarato di aver continuato a svolgere attività fisica e il 32% lo faceva all’aria aperta. Ma ora è cresciuto e la crescita sembra essere destinata a rimanere costante.

Questo pone la questione e la necessità di riprogettare le città italiane a misura di sport. Per occuparsene è nata la Fondazione SportCity, con l’obiettivo di immaginare lo sport come elemento centrale dello sviluppo sociale di una nazione, grazie alla sua valenza educativa, sanitaria e culturale. 

Uno sport non solo per tutti, ma ovunque: nei palazzetti come nelle piazze, nelle scuole come nelle piste ciclabili, negli stadi come nei campetti di quartiere. La pandemia ha avuto effetti anche sull’urbanistica, trasformando molte aree e parchi cittadini in ambienti dove svolgere attività motoria e sportiva. Le città Italiane si stanno oggi dotando di spazi sportivi adatti per accogliere sempre più cittadini interessati a svolgere attività fisica all’aria aperta. 

Spazi che siano sicuri, attrezzati, a misura di tutti, come quanto sta succedendo ormai in alcune città europee, dove si studia già come intervenire sui luoghi urbani per promuovere l’attività fisica delle donne nelle aree pubbliche.

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