Site icon Telepress

Le diverse “nicchie” di Daria e Serena

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration

di Giorgio Bellocci   “Dan Brown, Coelho, Faletti: bestseller da non leggere”… Non è certo passata inosservata, specie tra gli amanti della cultura, la provocazione che Pietro Citati ha lanciato dalla prima pagina del Corriere della sera in data venerdì 9 marzo. Come molti sapranno l’articolo si concentrava soprattutto su quello che lo scrittore vede come un declino creativo in campo letterario rispetto agli anni 60 e 70.   La stessa sera Giorgio Faletti è stato ospite di Daria Bignardi a Le invasioni barbariche ! Probabilmente solo una coincidenza, ma mai come in questo caso si può dire che la fortuna aiuta gli audaci. Nella fattispecie la Bignardi, che oltre a essere una brava giornalista e conduttrice si segnala come amante della lettura di alto livello. Detto che Faletti ha colto l’occasione per esprimere il suo disappunto, il dibattito sviluppatosi in studio su un tema di tale spessore rappresenta alla perfezione la filosofia e la natura del programma de La7. Non è un caso che la media d’ascolto sia piuttosto bassa, vale a dire il 3,5 di share per poco più di 700.000 spettatori. Le invasioni barbariche ancora oggi è un talk di nicchia, rivolto a un specifico target di utenza con una certa preparazione culturale.   E va bene così, presumo, per Daria. Va meno bene invece a Serena Dandini non poter incidere per nulla nel prime time del sabato de La7: solo una media del 2% di share per The Show Must Go Off . E’ un peccato perché alcuni momenti del programma sono molto belli (quelli con Elio e le storie tese e Neri Marcorè su tutti), ma per il sabato sera è dura attaccarsi al concetto di nicchia…

Exit mobile version